E' da escludere il rischio di crolli o di cedimenti delle strutture portanti. Non vi sono insomma pericoli per l'incolumità dei residenti. Ha fornito un quadro rassicurante l'ingegner Mario Berlanda, il geologo incaricato dal Comune di visionare gli edifici lesionati in seguito agli scavi del cantiere di Largo Traiano. Il professionista ha partecipato ieri pomeriggio al summit convocato dal sindaco Luca Claudio con i Vigili del Fuoco, la società costruttrice ed il comitato delle famiglie danneggiate. Erano presenti una quarantina di cittadini. L'ingegner Berlanda visionerà nelle prossime ore tutte le abitazioni che hanno subito crepe e fessurazioni abbozzando una stima dei danni. Dal canto suo la società Centroverde Srl si è impegnata a risarcire le famiglie del quartiere fino all'ultimo centesimo. La perizia verrà completata entro la settimana. La disamina del tecnico scelto dal Comune non si discosterebbe di molto da quanto già accertato dai periti di parte. Crepe e fessurazioni sarebbero state provocate dall'abbassamento del terreno, dovuto all'aspirazione della falda freatica. Il dissesto è sicuramente ascrivibile ad un utilizzo poco accorto degli impianti Well Point. Le lesioni più significative si sarebbero però verificate in coincidenza di aggiunte ai blocchi originari. Sembra quindi prendere consistenza la teoria secondo cui il terreno sarebbe franato proprio nei punti in cui sono state collocate fondazioni autonome, non particolarmente robuste. Alcune fessurazioni risulterebbero addirittura precedenti all'inizio di agosto, cioè il periodo in cui l'impresa Cavagnis Costacurta ha avviato le operazioni di perforazione del sottosuolo.Gli scavi verranno ultimati entro la settimana. Tra giovedì e venerdì verranno disattivate le due pompe Well Point ancora in funzione. Non è stato ancora stabilito in che maniera si procederà alla costruzione dell'ultimo condominio, ubicato nell'ala sud-ovest del cantiere. Il Comune non intende correre rischi. Verrà fornito un elenco di prescrizioni per evitare ulteriori cedimenti del terreno. Ed è probabile che l'amministrazione non autorizzi la costruzione degli interrati. Sono frattanto salite a quota venti le famiglie che asseriscono di aver subito danni. Gli scavi non avrebbero lesionato soltanto le villette a schiera di via Appia e via Flaminia. Hanno annunciato l'intenzione di chiedere il risarcimento quattro-cinque residenti delle vicine via Claudiana e via Capitolina. |