Il Comune ha deciso di vendere la propria quota nel consorzio «Iride», che gestisce a Montegrotto il servizio di raccolta e stoccaggio dei rifiuti. Il provvedimento è stato formalizzato ieri, al termine di una riunione di maggioranza dove è stato affrontato il problema.
L'ente locale sampietrino metterà sul mercato una quota pari al 7,11 per cento del capitale complessivo, attualmente pari a un miliardo. La precedente amministrazione Cognolato aveva infatti sottoscritto una partecipazione per 70 milioni.
«Le quote, secondo quanto stabilito dal contratto, verranno prima offerte agli altri Comuni che aderiscono al consorzio e alla Seta-Ecologia, che hanno diritto di prelazione - spiega l'assessore all'Ambiente Giampaolo Tibaldi -. Preferiamo controllare il servizio e il suo rapporto qualità-prezzo dall'esterno, piuttosto che continuare a impegnare soldi in un ente che ci vede ormai impegnati solamente come soci di minoranza».
La decisione della giunta di centrodestra è stata infatti presa proprio a seguito dell'entrata in «Iride» di Seta-Ecologia. Un mutamento dei rapporti di forza all'interno del consiglio di amministrazione che aveva visto d'improvviso i dodici Comuni aderenti relegati in un ruolo di seconda fila con un potere decisionale brutalmente ridimensionato.
La compagine guidata da Luca Claudio, del resto, non aveva mai visto di buon occhio la scelta dei predecessori di acquisire una parte del capitale dell'«Iride». Più dell'aspetto economico Luca Claudio aveva criticato nella sua campagna elettorale la qualità della raccolta. Il servizio di asporto rifiuti alla sua entrata in vigore aveva scatenato polemiche a non finire ed era stato sempre giudicato lento e inefficiente. «Si tratta - conclude l'assessore all'Ambiente di Montegrotto Giampaolo Tibaldi - dell'inevitabile suggello agli errori della giunta Cognolato. Entrare in Iride si è rivelato un completo fallimento». |