I loro piccoli orti rischiano di scomparire, sostituiti da posteggi. Per evitarlo hanno preso carta e penna e scritto al Comune. Chiedono che l'amministrazione raggiunga con l'Ater - che nel loro piccolo quartiere sta costruendo una palazzina ad uso residenziale nell'ambito di un piano di recupero che prevede anche dodici nuovi posti-auto - un accordo per rivedere parzialmente il progetto. Questo il senso della petizione firmata da una trentina di residenti del comprensorio di via Gramsci, a Mezzavia, che ieri hanno incontrato il presidente dell'Ater Andrea Drago, il direttore Aldo Marcon e i funzionari dell'Ufficio tecnico. Al centro della diatriba, un'area complessiva di circa cento metri quadri, occupata ora in gran parte da zone verdi, orti e aiuole. L'intesa siglata a suo tempo fra l'Ater e la giunta Cognolato stabiliva, fra l'altro, che quegli spazi venissero eliminati per far posto a dei parcheggi. Quando s'è visto recapitare la missiva, il sindaco Luca Claudio ha sollecitato i vertici dell'Ater a trovare una soluzione con i residenti. E ieri il presidente e il direttore dell'istituto, al termine di un sopralluogo, hanno assicurato ai firmatari della petizione la loro completa disponibilità, in accordo con il Comune, a eliminare i parcheggi dal progetto. Vi è solo un incognita: «La Regione - spiega Drago - contribuisce per il 50% al programma con la spesa di un miliardo e mezzo. Modifiche radicali del piano di recupero potrebbero mettere in forse il finanziamento. Non credo che questo avverrà ma prima devo discuterne con i vertici regionali. In linea di massima non vi è comunque alcuna preclusione. Se i cittadini non vogliono questi parcheggi, non vedo perché non dovremmo accontentarli». |