La magistratura tedesca non sa niente. Non è mai venuta a conoscenza se il 17 luglio scorso all'ospedale di Reingensburg sia deceduta una cinquantasettenne, colpita da legionella dopo essere stata in vacanza a Montegrotto Terme. Nessuna denuncia è mai stata presentata in proposito. Per cui, i giudici tedeschi sono caduti dalle nuvole quando si sono trovati davanti la richiesta della Procura di Padova di acquisire la cartella clinica della vittima.
È tinta di giallo la vicenda che alla fine dello scorso luglio aveva irritato non poco gli albergatori di Montegrotto Terme (e, di riflesso, anche quelli di Abano) dopo che la stampa tedesca aveva dato grande risalto al presunto decesso per legionella di una donna che aveva soggiornato nella zona termale padovana. Nessun giornale, nemmeno quelli più blasonati, si era posto il dubbio che la donna fosse morta per altre cause. Tutti sottolineavano con fermezza che la cinquantasettenne era stata ospite di un albergo di Montegrotto dove sarebbe stata colpita dal morbo del legionario.
È noto a tutti che la grande maggioranza dei clienti degli istituti termali di Abano e Montegrotto proviene dalla Germania. E un simile clamore aveva gettato nello sconforto gli albergatori, che erano stati appena controllati dagli investigatori del Nas. La stampa tedesca sosteneva che i medici dell'ospedale di Reingesburg avevano individuato un collegamento tra la malattia della signora e il suo soggiorno alle Terme Euganee. Quando era anche possibile che la donna avesse contratto il morbo durante il viaggio in pullman (ormai tutti forniti di condizionatori) o durante il volo per venire in Italia.
Il clamore aveva indotto il pubblico ministero Bruno Cherchi ad aprire un'inchiesta e a chiedere alle autorità tedesche gli incartamenti clinici della vittima. Ma la notizia si è rivelata una "bufala". Tanto che il magistrato ha deciso di archiviare l'inchiesta.
Un danno all'immagine c'è stato. Inutile far finta di niente. E gli albergatori termali sono ancora più mortificati dal momento che gli esiti degli accertamenti compiuti ad agosto dal Nas in trentasette alberghi li scagionavano da eventuali responsabilità. Questo il risultato: negli stabilimenti termali si osservano scrupolosamente le norme di igiene e di sicurezza. |