Da oltre un anno attendono di conoscere il destino del loro quartiere. Finora avevano ottenuto risposte evasive e superficiali. A rassicurarli hanno provveduto i vertici provinciali dell'Ater, l'azienda territoriale per l'edilizia residenziale. Il presidente Andrea Drago ed il direttore, l'ingegner Aldo Marcon, convocati d'urgenza dal sindaco Luca Claudio, hanno manifestato piena disponibilità ad accogliere le richieste delle famiglie di via Gramsci.
La precedente amministrazione avrebbe calato sulla testa dei residenti il piano di recupero urbano del quartiere, senza concordare in via preventiva le modalità di intervento. Dal giugno dell'anno passato gli abitanti stanno assistendo impotenti alla costruzione di due palazzine, per un complessivo di 33 alloggi oltre ad una sala polivalente, al posto dell'unico polmone di verde della zona. Prima delle elezioni del 13 maggio la giunta ulivista aveva convocato una riunione pubblica a Mezzavia.
Ma le preoccupazioni degli abitanti di via Gramsci non si erano dissolte. Il piccolo quartiere rischia il collasso. Una strada di dimensioni così ridotte non è in grado di sopportare l'inevitabile mole di traffico provocata dai nuovi insediamenti abitativi. Il piano di recupero prevede inoltre la cancellazione degli spazi verdi e degli orti ubicati in prossimità delle abitazioni esistenti. Si tratta di piccole porzioni di terreno destinate a parcheggi pubblici.
I residenti non ne vogliono sapere. "Perchè dobbiamo privarci - hanno scritto al sindaco in una petizione corredata da una trentina di firme - di spazi verdi così importanti?". In fin dei conti i nuovi parcheggi dovrebbero servire alle palazzine di nuova costruzione. Claudio non ci ha pensato due volte. Ha chiamato a raccolta i dirigenti Ater per un sereno confronto con la popolazione. Il presidente Drago ha promesso di risolvere la questione in tempi brevi. Verranno apportate le necessarie modifiche al progetto del piano di recupero, che prevede un investimento per tre miliardi, dei quali metà sono a carico della Regione. Proprio da Venezia dovrà giungere il definitivo via libera alla cancellazione dei parcheggi. Resta invece irrisolto il nodo viario. Ai nuovi insediamenti si potrà accedere esclusivamente da via Mezzavia. Almeno fino a quando non decollerà la vicina lottizzazione, per la quale è stato ipotizzato uno sbocco alternativo sull'arteria principale. |