MONTEGROTTO. Risorgerà Villa Draghi? L’edificio settecentesco che dal 1972, anno in cui è entrato a far parte del patrimonio immobiliare del Comune di Montegrotto, giace in un vergognoso stato di abbandono, tornerà finalmente a nuova vita? Dopo oltre trent’anni di disinteresse da parte delle giunte - disinteresse periodicamente scandito da voci, indiscrezioni e pettegolezzi sui più vari, e spesso strampalati, programmi di recupero - sarà la volta buona? Se sì, il merito andrà alle ultime due amministrazioni: quella di centrosinistra guidata da Elvio Cognolato, che diede il via libera al progetto preliminare di ristrutturazione firmato dall’architetto Giovanna Osti, e all’attuale di centrodestra di Luca Claudio, che proprio quel progetto ha presentato nel corso di una tavola rotonda dedicata al futuro della villa. L’obiettivo è ambizioso. E costoso: oltre tre miliardi delle vecchie lire (la relazione tecnica fu presentata nel maggio 2000) per rimettere in sesto l’edificio e i tre annessi, creando un vero e proprio centro polifunzionale. Per il corpo principale è previsto che il piano terra sia destinato a un «Gran Caffè» con tanto di piazzetta estiva con vista sui Colli; al primo e al secondo piano, si propone di creare spazi da riservare a salette per riunioni, conferenze, meeting e colazioni di lavoro. Per quanto riguarda gli annessi, quello dotato di porticato, subito a ridosso della villa (che si incontra sulla sinistra, arrivando dal sentiero principale) dovrebbe essere destinato a deposito, cantina e centrale termica; il secondo, posto alle spalle dell’immobile, dovrebbe ospitare un laboratorio per manufatti artigianali, completo di locali espositivi; il terzo, che si trova immediatamente alle spalle, verrebbe trasformato nell’abitazione del custode o del gestore del complesso. «Questo è un punto di partenza, non di arrivo - sottolinea il sindaco Luca Claudio - Ora, il Comune, la Soprintendenza e l’Università faranno fronte unico per sollecitare finanziamenti dal Ministero. Contiamo anche sull’interessamento di alcuni imprenditori privati con i quali siamo in trattativa». Lancia infine un appello all’opposizione: «Questo progetto è stato in gran parte voluto da loro. Mi auguro che ora ci appoggino». |