I sindaci di Abano Terme, Montegrotto Terme e Due Carrare rispondono congiuntamente al Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco dei Colli Euganei, che contesta la proposta di modifica del Purt, il Piano per l'utilizzo delle risorse termali. «La proposta di modifica del Purt (Piano di utilizzo delle risorse termali) avanzata dai Comuni termali ha motivazioni ben diverse e socialmente più profonde da quelle con superficialità ipotizzate dalle associazioni ambientaliste presenti nel nostro territorio. La proposta che abbiamo recentemente presentato al Consiglio Regionale del Veneto riguarda soprattutto la modifica dell'articolo 9 che attiene alle zone A3 (aree di risorse termali) per le quali la competenza della pianificazione passerà direttamente dalla Regione ai Comuni. Non si tratta certo di una modifica rivolta alla cementificazione, come denunciato dal Coordinamento, bensì di una proposta che rispetta in pieno l'autonomia dei Comuni che della salvaguardia del territorio sono i primi garanti e attenti tutori. Nello specifico è stato chiesto che su queste aree valga la stessa competenza che il Comune vanta già su tutte le altre aree della città, e cioè quella di far valere la propria podestà. Le associazioni che si scagliano contro la modifica al Purt vorrebbero di fatto che a decidere fosse un organo lontano dai cittadini, ovvero la Regione, piuttosto che il Comune che del territorio e dei bisogni dei cittadini ne ha responsabilità e conoscenza. Gli stessi gruppi consiliari regionali si sono dimostrati favorevoli alla modifica dell'articolo 9 del Purt nella recente riunione in seduta comune con le città termali, sottolineando il fatto che la modifica in questione aiuterà a sveltire l'iter burocratico per le pratiche. La modifica all'articolo 9, infatti, è mossa da un altro importante obiettivo: quello di venire incontro ai piccoli e grandi problemi che molte famiglie lamentano e che solo un'amministrazione vicina alla realtà cittadina è in grado di risolvere velocemente e senza perdite di tempo. Grazie alla modifica del Purt molte famiglie potranno così finalmente costruire quel bagno in casa o quella stanza in più per ospitare l'anziano congiunto, il figlio che si sposa, o il parente portatore di handicap. Una soluzione a tanti problemi concreti che finora non è stato possibile trovare proprio perché mancava quell'autorizzazione che sarebbe dovuta arrivare dalla Regione che dell'intera materia ha sempre avuto la totale competenza. Ora grazie alla modifica dell'articolo 9 del Purt, che andiamo con forza chiedendo, i cittadini e i Comuni potranno gestire direttamente il loro futuro». |