La stampa tedesca aveva dato ampio risalto alla morte per legionella di una cinquantaduenne turista residente a Rengensburg, in Baviera, dopo un soggiorno in un albergo di Montegrotto dal 24 giugno all'8 luglio scorso. Per Bild Zeitung: «Madre morta per il morbo del legionario». Per Der Welt: «Vacanza in Italia si conclude con un'infezione mortale». Per Ochenende: «Cura in Italia, poi arriva la morte. Montegrotto: donna di Regensburg infettata dalla legionella». Per Tz Report: «Legionella dopo la vacanza in Italia».
Il pubblico ministero di Padova Bruno Cherchi aveva subito aperto un'inchiesta, invitando l'autorità giudiziaria tedesca a trasmettergli copia di tutti i documenti raccolti sulla vicenda, in particolare esiti dell'autopsia sul corpo della vittima e cartelle cliniche. Ma nulla è arrivato dalla Germania. Nessun documento. Nemmeno una denuncia.
E così quella morte che aveva indotto la stampa tedesca a ironizzare su una vacanza termale finita tragicamente, non ha avuto alcun esito giudiziario. Anche il presidente dell'Assoalbergatori termale unificata, Massimo Sabbion, aveva commentato la scorsa estate: «Non esiste alcuna prova che la donna si sia ammalata a Montegrotto. Ovviamente in linea di principio non possiamo escluderlo a priori ma nemmeno darlo per certo. Inoltre, a quanto riferito dal personale dell'albergo, la signora era già arrivata febbricitante ed era stata l'unica del suo gruppo a non seguire alcun tipo di cura. Quindi non è mai entrata in contatto con aerosol o apparecchiature simili». Gli albergatori avevano criticato fortemente l'atteggiamento della stampa tedesca decisa nell'associare la malattia al soggiorno termale. La magistratura tedesca, però, non si è mossa. E nemmeno i familiari della donna hanno presentato alcuna denuncia. E così al pm Cherchi, che voleva vederci chiaro nella vicenda, per individuare eventuali responsabilità colpe od omissioni, non è rimasto che chiudere il caso di fronte al silenzio assoluto delle autorità della Germania. |