Prima di discutere delle poltrone occorre una verifica politica a 360 gradi. È un passaggio indispensabile in vista di un accordo programmatico in grado di traghettare la Casa delle Libertà alle prossime amministrative del 2006. A tracciare la linea d'azione è l'ex-assessore Nicola Pellizzari, referente unico dell'Udc in ambito comunale. Martedì prossimo l'assemblea degli iscritti al partito dei post-democristiani gli conferirà la nomina di coordinatore della città di Bertha. Pellizzari può contare sull'appoggio della stragrande maggioranza degli attivisti dell'Udc, primo partito a Montegrotto per numero di aderenti. In vista del recente congresso provinciale, sono state staccate la bellezza di 230 tessere. Ed è folta la pattuglia dei forzisti che hanno traslocato in massa sotto le insegne dello scudocrociato. Stanchi dell'inerzia di un direttivo incapace di ritagliarsi un ruolo di primo piano in città e all'interno dell'amministrazione comunale, una cinquantina di attivisti non hanno rinnovato l'iscrizione a Forza Italia.
Tra coloro che si sono accasati con l'Udc figurano anche l'ex-vice coordinatore comunale Guido Gambilare e il coordinatore del gruppo giovani Michele Toniolo. «In questi mesi Forza Italia ha brillato per assenza -osserva Pellizzari- rimanendo sempre dietro le quinte. Anzichè verificare lo stato di attuazione dei programmi dell'amministrazione, il coordinatore Ciro Fornaro si preoccupa di portare a casa qualche incarico. Non è più un mistero il fatto che stia puntando alla poltrona di vicesindaco lasciata libera da Paola Greggio. Riteniamo necessaria la ricomposizione della maggioranza con patti chiari e trasparenti. Altrimenti rimarremo fuori dall'esecutivo. E non saremo disponibili a futuri accordi».
L'ex-assessore solleciterà anche un confronto con le segreterie provinciali di Forza Italia e Alleanza Nazionale: «È ora di rendersi conto -afferma- che a Montegrotto le scelte vengono fatte tra pochi intimi all'insaputa della cittadinanza. Si amministra la città con improvvisazione nascondendo le carte ed evitando i confronti pubblici. Perchè non si spiegano le ragioni per cui il progetto della circonvallazione giace ancora in un cassetto?». |