MONTEGROTTO. Centoventiduemila euro. E' questa, centesimo più centesimo meno, la cifra che il Comune di Montegrotto ancora attende di riscuotere da una trentina di alberghi sampietrini che, secondo quanto risulta all'amministrazione, hanno versato in ritardo quanto dovuto a copertura dei canoni di fognatura e depurazione relativi al quadriennio'95/'98. L'autorità tributaria provinciale è però di diverso avviso e ha dato (seppure parzialmente) torto all'ente locale. Per questro motivo, pochi giorni fa, la giunta ha deliberato di costituirsi in giudizio di fronte alla Commissione tributaria regionale. Il Comune contesta la sentenza della Commissione provinciale di Padova che, accogliendo parzialmente il ricorso di alcuni hotel, ha annullato l'avviso di erogazione della sanzione. Secondo il dispositivo, al Comune sono dovuti solamente i semplici interessi legali sui canoni dovuti e comunque pagati, seppure in ritardo, dagli hotel e non le sanzioni amministrative comminate dall'ente pubblico. Una doccia fredda per l'amministrazione che, giudicando la sentenza priva di fondamento, ha deciso di presentare ricorso all'autorità tributaria regionale. A tutela dei propri interessi, il Comune ha incaricato di seguire la delicata pratica la dottoressa Marina Manna, dottore commercialista e revisore contabile. Il pagamento dei canoni delle acque reflue (derivanti cioè dal processo di lavorazione e trattamento collegato alle terapie idriche termali) rappresenta una vecchio contenzioso a Montegrotto.
Fu a suo tempo l'amministrazione leghista guidata da Giuseppe Gallo a giungere a un primo accordo con gli imprenditori. Gli strascichi di carattere giudiziario continuano però ancora oggi. |