La trionfale accoglienza degli anni passati fa parte ormai dell'album dei ricordi. Le famiglie sampietrine stanno negando ospitalità ai ragazzini bosniaci che ogni estate trascorrono quindici giorni nel bacino euganeo. L'iniziativa, giunta all'ottavo anno, rischia di uscirne ridimensionata. Mai in passato si era faticato ad individuare i trenta nuclei familiari in grado di accogliere i piccoli ospiti di Mostar. Stavolta ci si dovrà accontentare di diciassette. I funzionari dei servizi sociali del Comune hanno completato lo screening. Incassando una lunga serie di defezioni. Per ragioni di vario genere diverse famiglie hanno preferito declinare l'invito. Le prime avvisaglie si erano già avute qualche settimana fa in occasione dell'incontro organizzativo convocato dall'assessore Omar Tasinato nella sala riunioni dell'Auser. Alla serata avevano preso parte appena una decina di persone. «Avevamo sentito subito puzza di boicottaggio - ammette Tasinato - d'altronde ci stanno facendo la guerra a 360 gradi. Purtroppo diverse famiglie si sono tirate indietro». L'assessore accusa senza mezzi termini gli esponenti locali del centrosinistra. Finchè governava l'esecutivo guidato da Elvio Cognolato, tutti i suoi principali sostenitori si adoperavano per la buona riuscita del gemellaggio. Con la sinistra all'opposizione, uno alla volta si sono defilati tutti. Creando non poco imbarazzo all'amministrazione e all'Auser che dovranno giocoforza rinunciare ad una decina di bimbi in lista d'attesa. È stata infatti scartata l'idea di individuare una struttura alberghiera in grado di accogliere i ragazzini che non trovano posto in famiglia.
«Sono costi che non possiamo sostenere - spiega Tasinato - e non sarebbe giusto nei confronti dei loro amici ospitati nelle case». La comitiva bosniaca giungerà a Montegrotto con un pullmino dell'Auser il 17 luglio. Il viaggio di ritorno è in programma il 31 dello stesso mese. |