MONTEGROTTO. Un museo del vetro d'autore nel rustico di Villa Draghi. E' l'idea del sindaco Luca Claudio (nella foto) per rilanciare l'edificio, per il quale, a tre anni abbondanti dall'inaugurazione, non è stata ancora trovata una destinazione permanente. I locali espositivi, al piano superiore dell'immobile, accoglieranno una pregiata selezione di opere.
Si pensa a quelle dei famosi artigiani di Murano, ma anche a una sezione dedicata ai cristalli di Boemia. «E' un progetto - esordisce Claudio - cui teniamo molto e per il quale abbiamo già designato il responsabile, il professore Umberto Del Negro, scultore di fama che risiede ad Abano». I contatti con Del Negro sono in corso da mesi. L'artista ha anche fatto parte di una delegazione sampietrina che, tre settimane fa, si è recata nella sede consolare milanese della Repubblica Ceca. «Siamo stati ricevuto dall'addetto commerciale - prosegue Claudio - che si è detto molto interessato all'esposizione a Montegrotto di alcune collezione della celebre cristalleria di Boemia». L'allestimento della rassegna prenderà il via ai primi di maggio; l'inaugurazione del museo è prevista a ottobre. Nel frattempo, alcuni pezzi pregiati sono già arrivati.«Si tratta - spiega Claudio - di creazioni di grandi maestri del vetro come Giuman e Orsoni. Ma abbiamo già preso contatti con altre famose imprese del settore, come la Venini di Venezia. Quello a cui puntiamo è un cosiddetto "museo dinamico". Non saranno opere solamente da vedere: i visitatori potranno poi contattare direttamente i produttori per l'acquisto. Inoltre, il professore Del Negro, con un atto di donazione al Comune, ha già deciso di trasferire a Montegrotto una delle sue opere più famose, gli "alberi metallici" attualmente posizionati vicino al parco del Montirone, ad Abano». Sede prescelta per la collocazione dell'opera, la piazza antistante il municipio. Non è l'unico progetto dell'amministrazione per il rustico. «Nell'attuale sala convegni, scarsamente utilizzata - conclude Claudio - stiamo pensando di creare una rassegna sul patrimonio archeologico delle nostre Terme». Un'occasione per ordinare e valorizzare reperti oggi difficilmente visibili. |