MONTEGROTTO. «Ho rimesso il mandato nelle mani del coordinatore comunale del partito. Sarà ora Forza Italia a decidere quali passi intraprendere. Da parte mia, non posso che sottolineare ancora una volta la mancanza di rispetto, istituzione e personale, nei miei confronti da parte del sindaco». E' laconica Paola Greggio, ex numero due della giunta sampietrina e assessore dimissionario alla Cultura e Manifestazioni.
Non ha molta voglia di parlare del suo abbandono. Ma ci tiene a sottolineare un punto: «La mia coscienza è tranquilla. Sono certa di avere fatto la cosa giusta». Di più al momento, non vuole dire.
La vicenda dello stornamento dal capitolato di bilancio del suo assessorato di 36.000 euro destinati all'acquisto della guida «Viviparchi» - operazione avvenuta a sua insaputa - le ha comunque lasciato l'amaro in bocca. In questa vicenda, però, c'è un particolare che non torna. Claudio si è giustificato sostenendo che lo spostamento della cifra è stato frutto di un errore contabile. Il bilancio delle Manifestazioni sarebbe stato rimpinguato in un secondo tempo. Ha poi però dichiarato ufficialmente che l'iniziativa «Viviparchi» non era costata un centesimo al Comune: tutte le spese erano state coperte dal Consorzio Terme Euganee. E quei 36.000 euro, allora, a cosa sono serviti? E' questa la domanda alla quale Paola Greggio non sa rispondere. Una cosa è certa: le spiegazioni ottenute non l'hanno convinta. Le era stato assicurato, per quest'anno, un finanziamento pari a 51.000 euro. Sulla base di tale impegno di spesa, aveva iniziato a stilare un programma di iniziative. Poi, la doccia fredda: gli uffici comunali le avevano comunicato che si sarebbe trovata con ben 36.000 euro in meno! Destinati, oltretutto, a un progetto di cui non sapeva nulla. E con i restanti 15.000 euro avrebbe potuto allestire ben poco, in una realtà turistica come quella di Montegrotto… |