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Domenica 30/03/2003 - Mattino di Padova - Eugenio Garzotto

Pare che il Comune stia trattando per dare i locali a un circolo Aics. Sacchiero è pronto a ricorrere al Tar

Bar di Villa Draghi: futuro incerto

Il gestore ha pagato gli affitti arretrati ma rischia lo sfratto

MONTEGROTTO. Ha fatto i salti mortali per onorare i suoi impegni. Massimo Sacchiero, gestore del bar del rustico di Villa Draghi (nella foto), ha saldato il proprio debito per l'affitto degli ultimi sei mesi (oltre 9000 euro) e ora chiede una seconda possibilità. Ma rischia di non averla.

Era l'ultima occasione per evitare di fare le valigie per morosità. Pare però che il Comune, proprietario dell'immobile, non sia intenzionato a venirgli incontro. Sarebbero infatti già in corso trattative per concedere i locali a un circolo Aics. Una «pratica» cui si starebbe interessando l'assessore Giampaolo Tibaldi. E a Sacchiero non è rimasto che rivolgersi a un legale, l'avvocato Barbara Cotrufo, che ora ventila la possibilità di un ricorso al Tar per bloccare l'eventuale procedura di rescissione del contratto.

«Facciamo appello al buonsenso - esordisce l'avvocato Cotrufo -. Il mio cliente è riuscito a risolvere la propria posizione e a stringere un accordo con un esercente di Montegrotto, già titolare di un locale ben avviato nel centro storico di Padova, per organizzare una promettente stagione, con appuntamenti musicali e rassegne culturali».

A fine febbraio, il Comune aveva comunicato al gestore l'avvio della procedura: tempo un mese e avrebbe dovuto andarsene. A meno che, entro lo stesso termine, non avesse presentato un piano finanziario di rientro del debito. Condizione che l'esercente ha rispettato in pieno, saldando all'amministrazione comunale, dal 19 febbraio al 20 marzo, in quattro tranche, tutto il dovuto, interessi compresi.

Il bar, gestito all'inizio dal fratello Stefano, aveva sempre avuto un'esistenza travagliata. A causa, soprattutto, dell'esorbitante canone annuo imposto dall'allora amministrazione Cognolato, pari a 36 milioni di vecchie lire.

I Sacchiero avevano concordato con la giunta Claudio un dimezzamento dell'affitto. A fronte però dell'obbligo di effettuare la pulizia degli spazi esterni e dei locali espositivi sovrastanti.

I conti, però, continuavano a non quadrare. E dopo sei mesi di mancati pagamenti, il Comune aveva avviato l'iter per morosità.

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