imgSpaziatrice www.antoniovoltolina.it imgSpaziatrice imgSpaziatrice imgSpaziatrice imgSpaziatrice imgSpaziatrice
imgSpaziatrice
La rassegna stampa tutti gli articoli relativi a Montegrotto Terme apparsi sul Mattino di Padova e sul Gazzettino edizione di Padova

Ricerca :


775 articoli archiviati dal 2 Settembre 2001

Ricerca per mese

2004 Giugno
2003 Settembre
2003 Agosto
2003 Luglio
2003 Giugno
2003 Maggio
2003 Aprile
2003 Marzo
2003 Febbraio
2003 Gennaio
2002 Dicembre
2002 Novembre
2002 Ottobre
2002 Settembre
2002 Agosto
2002 Luglio
2002 Giugno
2002 Maggio
2002 Aprile
2002 Marzo
2002 Febbraio
2002 Gennaio
2001 Dicembre
2001 Novembre
2001 Ottobre
2001 Settembre
imgSpaziatrice
Domenica 09/03/2003 - Mattino di Padova - Eugenio Garzotto

Scienziata sampietrina da Ciampi

Elisabetta Boaretto è un'esperta nella datazione al carbonio

MONTEGROTTO. Fra i cento studiosi che, dal 10 al 12 marzo, parteciperanno a Roma al "Primo convegno internazionale degli scienziati italiani nel mondo", promosso dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dal ministro per gli Italiani all'estero Mirko Tremaglia, vi sarà anche una illustre sampietrina. Si tratta di Elisabetta Boaretto, direttrice del Laboratorio di datazione al radiocarbonio del prestigioso Istituto Weizmann di Rehovot, in Israele. Quarantandue anni, sposata, due figli, laureatasi in Fisica a Padova nel 1986, Elisabetta Boaretto ha svolto il dottorato di ricerca in Israele, dove ha conosciuto il marito, anch'egli fisico, e si è trasferita, eleggendo il paese a sua seconda patria. Il suo ambito di ricerca è quello della datazione al carbonio. Una specializzazione che l'ha portata ad occuparsi di analisi nei più famosi siti archeologici del mondo e che, nel corso della sua prestigiosa carriera, l'ha fatta anche tornare a due passi da casa. Era infatti nell'équipe che ha stabilito la datazione della famosa Madonna Costantinopolitana dell'Abbazia di Santa Giustina.

«Il settore nel quale intendevo specializzarmi - spiega la dottoressa Boaretto, giunta ieri a Montegrotto in visita ai famigliari, titolari dell'hotel Millepini, e in procinto di fare le valigie per Roma - a quel tempo in Italia stava chiudendo i battenti. In caso contrario, sarei stata felicissima di rimanere. E anche mio marito mi avrebbe seguito». Anche la ricercatrice, quindi, è involontaria protagonista di quella "fuga dei cervelli" che da anni sta impoverendo il panorama scientifico italiano. Tutto sommato, però, appare ottimista. «Il convegno di Roma è un'importante occasione per porre le basi di una nuova cooperazione internazionale in cui l'Italia possa giocare un ruolo di primo piano - spiega -. Alcune cose, per fortuna, stanno cambiando. Per fare un esempio, su circa cinquecento progetti che Israele sta portano avanti in campo tecnico-scientifico, ben duecento vedono una partecipazione italiana». Due parole, infine, sul drammatico momento che sta vivendo la sua patria d'adozione: «Per fortuna, Rehovot è lontana dai Territori Occupati e non siamo direttamente coinvolti in queste violenze. La situazione, per adesso, appare tranquilla».

imgSpaziatrice imgSpaziatrice
imgSpaziatrice