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Martedì 04/03/2003 - Gazzettino - Luca Ingegneri

MONTEGROTTO Il Comune vuole applicare alla lettera il contratto d'affitto ed ha avviato la procedura per la revoca causa morosità

Il rustico di villa Draghi verso il cambio

La gestione è molto onerosa e il locale sconta la carenza di manifestazioni di carattere socio culturale

Ore contate per il gestore del bar all'interno del rustico di villa Draghi. Il Comune ha avviato la procedura per la revoca dell'affidamento causa morosità. Massimo Sacchiero è in arretrato con il pagamento del canone d'affitto. Ha un debito rilevante nei confronti dell'ente locale. Che si è stancato di attendere invano il saldo delle rate. L'amministrazione comunale ha scelto di applicare alla lettera il contratto. L'inadempienza nei pagamenti comporta infatti la revoca della concessione. Ad onor del vero nell'ultimo biennio Sacchiero ha compiuto autentici salti mortali nel tentativo di onorare gli impegni. Nel Duemila aveva rilevato dal fratello Stefano una gestione onerosissima a causa di un contratto capestro. Il canone d'affitto ammontava infatti a 36 milioni di lire annui. L'anno successivo il Comune era venuto incontro al nuovo gestore riconoscendogli le attenuanti di un'attività che fatica a decollare. L'affitto era stato praticamente dimezzato. In pratica Sacchiero avrebbe dovuto versare nelle casse comunali mensilità pari ad un milione e mezzo delle vecchie lire. In contropartita l'esercente si era impegnato a garantire la pulizia dei locali dell'intero complesso e la manutenzione dell'area verde interna al rustico.



Sacchiero si è gettato a capofitto in quest'avventura. Ha onorato i debiti del fratello. Ma non è riuscito a far decollare il bar. Il locale sconta la cronica carenza di manifestazioni e di iniziative di carattere socio-culturale. Nell'ex-conventino ai piedi del colle hanno trovato posto unicamente il comitato comunale di Protezione Civile e l'ufficio di Agenda 21. Sporadicamente vengono ospitate mostre di pittura. Troppo poco per garantire un continuo afflusso di gente. Nei mesi estivi il bar sopravvive grazie ai turisti e ai sampietrini che compiono passeggiate ed escursioni fino alla villa. Durante l'inverno gli incassi sono magrissimi. Ed il gestore fatica a far quadrare i conti. Soltanto un miracolo potrà consentirgli di rimanere a galla. Per la successione si prospettano due strade: il Consorzio Vini Doc dei Colli Euganei, che gestisce un punto vendita nel rustico, o l'Aics di Padova che avrebbe già messo a punto un piano di rilancio della struttura.

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