Non ha retto alla scomparsa del fratello. Non si rassegnava all'idea di dover vivere senza il congiunto.
Dal 24 gennaio, data della morte del familiare, le sue condizioni avevano continuato a peggiorare. L'altro ieri Pietro Dorio, ottantaquattrenne agricoltore, si è spento nel suo lettino della casa di riposo Opab, di via Boccaccio, in città, dove era stato accolto circa un anno fa.
Per ottant'anni aveva condiviso con il fratello Giovanni la vecchia stamberga di via Cogolo, priva di pavimenti e finestre. I due si erano sempre opposti con fermezza al trasferimento in un'altra abitazione. Non volevano separarsi dai loro animali e dalla casa dove erano nati. Nel dicembre 2001 Pietro Dorio era finito in ospedale a smaltire i postumi di un incidente stradale.
Qualche giorno dopo il fratello Giovanni era stato vittima di un malore improvviso. Era stramazzato al suolo in mezzo alla neve. Un vicino, che passava spesso a trovarlo, l'aveva salvato da un principio di assideramento. Era stato ricoverato anch'egli in ospedale.
I servizi sociali del Comune avevano poi provveduto a reperire una sistemazione per i due fratelli, entrambi incapaci di attendere alle normali funzioni. Era stato disposto il trasferimento in casa di riposo. Dove hanno vissuto assieme per un anno. L'estremo saluto a Pietro Dorio avverrà domani pomeriggio, a partire dalle ore 15, in Duomo. |