Se la pista ciclabile di via Montegrotto, come denunciato dal Mattino, finisce in un fosso, ce n'è un'altra vicina che finisce invece in un campo. E' quella lungo il Rialto (nella foto), in comune di Abano. Arrivata al confine conMontegrotto si blocca improvvisamente, davanti ad un campo appunto. La ciclopista del mais l'avevamo battezzata già qualche anno fa, ma non è successo niente. Ora la pista è completamente invasa dalla vegetazione ed è pressoché impraticabile. Qualche centinaio di milioni del Parco e del Comune di Abano sprecati per niente. Ma in tema di piste ciclabili e di sprechi sta avvenendo il peggio, e crediamo doveroso denunciarlo.
Si tratta del tanto atteso anello ciclabile intorno ai Colli. Siamo ben lontani dal vederne il completamento. La scusa è che non ci sono i soldi. Ma proprio nella zona di Abano, Montegrotto, Torreglia c'è una opportunità che i nostri amministratori sembrano ben decisi a perdere: l'opportunità di realizzarne uno dei tratti più difficili ma anche più importanti e più belli da San Daniele fino al Cataio, lungo il Rialto, a costo zero.
Basterebbe approfittare dei lavori di sistemazione del Rialto e dei suoi argini che il Consorzio di bonifica Bacchiglione Brenta ha da tempo progettato e che si appresta ad eseguire, per un costo di oltre dieci miliardi. Quale occasione più ovvia, ed economica, per realizzare contemporaneamente, e gratis, anche la tanto attesa pista ciclabile? Troppo facile!
L'assessore Riolfatto, pur sollecitato più volte a cogliere questa opportunità, ha preferito muoversi autonomamente, distribuendo incarichi per studiare e inventarsi progetti ex novo. Col risultato che per questo tratto dell'anello oggi abbiamo un progetto, redatto dall'architetto Cartamantiglia che, come abbiamo già denunciato, ignora l'occasione del progetto del Consorzio e inventa soluzioni costose e utopistiche, come quella di passare all'interno del parco del Cataio.
E il Parco, che di questo progetto dell'anello dovrebbe essere il naturale coordinatore e regista? Continua a brillare per il suo disinteresse. Sollecitato per l'ennesima volta proprio pochi giorni fa ad intervenire (scadevano il 18 febbraio i termini fissati dal Consorzio di bonifica per la presentazione delle offerte per la gara di appalto dei lavori sul Rialto) ci ha risposto che non è affare suo: se ne sta occupando la Provincia! Appunto, abbiamo visto in che modo!
Ma è mai possibile che per un obiettivo così scontato si debba insistere tanto? Ottenendo come risultato solo inutili progetti, o ciclopiste che finiscono nei fossi o nei campi di mais? |