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La rassegna stampa tutti gli articoli relativi a Montegrotto Terme apparsi sul Mattino di Padova e sul Gazzettino edizione di Padova

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Giovedì 06/02/2003 - Mattino di Padova - Luca Claudio sindaco di Montegrotto

La pace non è proprietà della sinistra

L'amministrazione comunale di Montegrotto Terme, affermando che il valore della pace è un valore universale, patrimonio dell'uomo e del pensiero umano, obiettivo primario di ogni popolo e di ogni società civile, esporrà la «bandiera della pace» all'esterno della casa comunale in rappresentanza del dovere morale e istituzionale di sostenere, al di là di ogni strumentalizzazione politica, le ragioni della pace. Esporre questo simbolo di pace, nel rispetto di quanto sopra affermato, significa rifiutarne l'appropriazione a scopi politico-propagandistici, significa non accettare che la «pace» sia prerogativa di un solo partito, di un solo movimento o di una sola cultura politica o, comunque, di un «settoriale» pensiero politico.

Ciò, purtroppo, è già accaduto con altri grandi valori del pensiero umano, i quali sono stati fatti propri dalle più svariate correnti della sinistra italiana, quali «la cultura», «la solidarietà», «la difesa dei deboli», «l'accoglienza», «l'ambiente». Tale consolidata abitudine della sinistra di cavalcare l'onda dei buoni propositi e dei valori per catturare i consensi del popolo, approfittando della sensibilità d'animo e delle emozioni umane, ha contribuito, negli anni, a escludere i principi delle coalizioni di centrodestra da questi «alti» principi morali.

Ecco quindi la facile affermazione che il centrodestra vuole la guerra, la repressione, appoggia l'intolleranza: invece, l'ipocrisia di quei sostenitori dell'amore si evidenzia in tutta la sua profondità solo a ricordare come anche precedenti e recenti governi di centrosinistra abbiano non solo appoggiato la scelta di entrare in guerra, ma vi abbiano preso parte militarmente ritenendola una decisione senza alternativa (Kosovo). Allora non sono proprio diversi da noi e dalla nostra lettura della pace, che non può essere astrattamente sostenuta se poi, in pratica, non si agisce per mantenerla, per difenderci non tanto da un attacco militare del nemico - per usare un'antica definizione di guerra - quanto per guardare con attenzione al panorama internazionale, per capire cosa potrebbe riservarci il futuro, per garantire quegli equilibri politici ed economici senza i quali saremmo obiettivi a rischio agli occhi di altre superpotenze militari, prima ancora che economiche.

E' per questo che il centrodestra «appoggia unitariamente» il presidente del Consiglio in questo delicato momento internazionale, sostenendo la decisione del governo di rispettare i patti di sostegno e aiuto agli alleati, agli Stati Uniti, in quelle che dovranno essere decisioni finalizzate, come sempre, a preservare la pace. Infatti sappiamo tutti, oramai, come un nemico non sia più un nemico di confine, un nemico a noi vicino, un nemico quasi visibile, ma invece, purtroppo, sia sempre più invisibile, pericolosamente vicino anche se geograficamente lontano grazie alle altissime potenzialità di armamenti di tutti i Paesi, anche i più poveri e sottosviluppati.

Per tutto ciò è importante ribadire ancora una volta e rivendicare, anche con gesti simbolici come quello di esporre un simbolo di pace, che la pace stessa è un valore universale, trasversale a quelle strategie che la rendono un bisogno sentito solo dai sostenitori della sinistra, la quale, strumentalmente, continua a rivendicarne la paternità di invocazione. L'auspicio è quello che ognuno di noi senta il bisogno della pace dal di dentro, come una necessità per continuare a vivere, come l'assoluta condizione per la continuità del genere umano, come il fulcro dei nostri rapporti con gli altri, come il desiderio personale di poter aspirare alla felicità.

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