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Mercoledì 17/10/2001 - Mattino di Padova - Eugenio Garzotto

Comune ai ferri corti con la cooperativa Giotto. Claudio: «Non cederemo»

«Dateci più parcometri»

I gestori vorrebbero altre aree a pagamento

Torna alla ribalta il «tormentone» parcometri. Comune e cooperativa Giotto sono ai ferri corti. Dietro l'angolo potrebbe addirittura profilarsi una rescissione del contratto di gestione, se non verranno accolte le richieste della cooperativa. La Giotto sollecita la trasformazione in aree di sosta a pagamento anche dei parcheggi di via Scavi e via San Mauro (quest'ultimo in fase di ultimazione). Ma la giunta non ne vuole neppure sentir parlare. Una missiva in tal senso è stata recapitata al sindaco Luca Claudio pochi giorni fa.
Nella lettera gli amministratori della Giotto chiedono di installare i parcometri per compensare la loro futura eliminazione lungo un lato di viale Stazione e sull'intera via Manzoni, dove sorgeranno una pista ciclabile e la zona semipedonale, con il conseguente smantellamento dei dispositivi.

«Noi, però, di nuovi parcometri non vogliamo saperne - dichiara il primo cittadino -. Nel nostro programma elettorale era prevista la loro eliminazione. Se accettassimo quello che ci chiede la Giotto, prenderemmo in giro chi ci ha votato».

La convenzione siglata a suo tempo dall'amministrazione Cognolato è stata però solo parzialmente modificata, con il dimezzamento del costo degli abbonamenti. L'attuale giunta non se l'è finora sentita di rischiare un'elevata penale in caso di annullamento del contratto, scegliendo la via della riduzione programmata.

Il Comune imputa alla Giotto una gestione inefficiente e uno scarso tatto dei suoi operatori: i litigi con gli automobilisti sono all'ordine del giorno. Sebbene ufficialmente nessuno parli di rescissione (e di inevitabili contenziosi giuridici), l'assessore al Bilancio Massimo Bordin sta in questi giorni passando al setaccio la convenzione. L'accordo contemplerebbe, a suo parere, vere e proprie clausole capestro per il Comune. Se i sospetti di Bordin fossero comprovati, l'assessore è intenzionato a investire della questione addirittura la Corte dei Conti. Con il rischio, qualora la magistratura contabile rilevasse un danno patrimoniale per l'ente, che l'ex sindaco Cognolato e i precedenti amministratori siano chiamati a risponderne pagando di tasca propria.

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