«Ho saputo del mio siluramento dal gestore di un bar di Montegrotto. E' l'alto senso delle istituzioni dimostrato dal nostro sindaco». E' un fiume in piena Nicola Pellizzari, all'indomani del suo allontanamento dalla giunta. Reduce da un lungo colloquio con il suo principale referente politico, il consigliere regionale Iles Braghetto (Udc), annuncia battaglia. Ma dall'interno della maggioranza. Nonostante il ritiro delle deleghe non passerà sui banchi dell'opposizione. Assumerà il ruolo di battitore libero. «Io ho vinto le elezioni - ricorda con orgoglio - sono stato il consigliere che ha ottenuto più preferenze e senza i miei voti oggi Luca Claudio non siederebbe sulla poltrona di sindaco. I cittadini mi hanno dato una delega per amministrare ed intendo esercitarla fino in fondo. Dovranno tenere conto anche del mio parere perchè rappresento 125 elettori».
Pellizzari ribatte colpo su colpo alle dichiarazioni del primo cittadino: «Mancanza di rapporto fiduciario? La verità è che io mi rifiuto di votare le delibere a scatola chiusa. Non sono un burattino e non vado in giunta per alzare la mano senza conoscere prima i provvedimenti che si intende adottare. Ostruzionismo? Che mi elenchi quante volte ho votato contro. Sono stato piuttosto messo nelle condizioni di non poter amministrare».
Ma come si spiega un provvedimento assunto a San Silvestro? «Era un pacco dono preparato da tempo con perfidia e cattiveria - rivela l'ormai ex assessore - e si è preso a pretesto il fiasco rimediato in occasione delle manifestazioni natalizie. Avrei dovuto organizzarle io ma il sindaco me l'ha impedito. Doveva occuparsene il vicesindaco. Poi pretendevano di far ricadere le colpe sul sottoscritto. Da troppo tempo - prosegue - venivo tenuto all'oscuro di qualsiasi decisione. Avevo la delega allo sport, eppure ho appreso dal Gazzettino dell'accordo per la realizzazione del nuovo palazzetto. Purtroppo questa giunta assomiglia ad un banchetto dove tutti hanno qualcosa da spartire. E' meglio starne fuori anche perchè non sono disposto a piegarmi a compromessi».
Annunciando rivelazioni bomba, Pellizzari non risparmia l'ennesima bordata al nemico: «Questo sindaco è abituato ai colpi di spugna e alle sparate sui giornali - afferma - non ha ancora capito che si amministra con il consenso e non con la forza. Ma prima o dopo qualcuno gli presenterà il conto». Un concetto che traspare anche dalle parole di Leonardo Padrin, deus ex machina della coalizione che si è aggiudicata l'ultima tornata amministrativa: «Nicola Pellizzari è un'ottima persona. Come assessore non ho elementi per giudicarlo. E' presto per esprimere un parere anche su quest'amministrazione. Di sicuro non ha fornito finora una buona immagine di sè. I problemi che denota deve risolverli al proprio interno. Il sindaco fa bene ad assumersi le proprie responsabilità, sia nel bene che nel male, ma sappia che alla fine sarà lui a risponderne in prima persona». |