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Martedì 17/12/2002 - Mattino di Padova - Eugenio Garzotto
VILLA DRAGHI
«L'edificio deve restare pubblico» | |  | Una veduta del complesso di villa Draghi in condizioni di desolante abbandono Diventerà casa di riposo? | Un «no» deciso alla vendita di Villa Draghi ai privati. Non usa mezzi termini il circolo delle Terme Euganee di Legambiente, nel criticare la trattativa in corso fra l'amministrazione sampietrina e una cordata di imprenditori per la cessione di quanto resta dell'immobile settecentesco, da destinare a casa di riposo dopo, ovviamente, radicali interventi sul complesso, attualmente in stato di degrado. La giunta ha fissato in 4 milioni di euro il valore dell'edificio. «Nulla o quasi si è finora fatto per il parco e per i sentieri - denuncia il responsabile locale di Legambiente Gianni Genghini - E ancora meno per mettere mano a un progetto di ristrutturazione della villa. Se la trattativa dovesse andare in porto, la giunta Claudio potrebbe vantarsi - ironizza Genghini - di aver alienato un patrimonio artistico-culturale di grandissima importanza. Per Villa Draghi si era pensato a un centro adatto a convegni, mostre, musei e quant'altro potesse farla diventare un polo d'attrazione per la cittadinanza e i turisti termali. I soldi, con un po' di buona volontà, si sarebbero trovati. Ma se passerà questo progetto, essa sarà definitivamente persa per la cultura e la vivibilità dei sampietrini». Genghini, inoltre, avanza una maliziosa ipotesi: «E' pensabile che chi comprerà Villa Draghi per farne un ospizio per ricchi non si accontenterà dell'acquisto, ma vorrà anche una concessione edilizia per il suo ampliamento. Dunque, al danno patrimoniale si aggiungerebbe anche una trasformazione che deturperebbe e snaturerebbe definitivamente il paesaggio locale. Fin da ora - conclude Genghini - la nostra associazione chiama a raccolta tutte le forze della società civile, e sono tante, affinché si oppongano alla svendita del nostro patrimonio artistico-culturale». | |
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