Cittadella sportiva e un gigantesco centro di cure termali.
Sta per essere perfezionata l'intesa pubblico-privato per l'urbanizzazione dell'ampia fascia di terreno (circa 90 mila metri quadri) retrostante gli impianti dello Sporting Center di via Romana Aponense. A darne notizia è l'assessore all'Urbanistica Massimo Valandro: «Dobbiamo completare alcune verifiche con la Regione Veneto e con il nostro ufficio legale - avverte - poi si potrà passare alla firma della convenzione».
Valandro ha condotto personalmente la trattativa con l'imprenditore aponense Giancarlo Buja (nella foto), proprietario dell'area. Accordandosi sui dettagli di un'operazione del valore complessivo di 5-6 milioni di euro. La variante generale al Prg ricomprende i terreni all'interno di un ambito destinato a verde pubblico, cui è stato assegnato un indice edificatorio piuttosto basso: 0,3 metri cubi per metro quadro.
«In pratica - dice Valandro - potevano essere realizzate residenze per 25 mila metri cubi. Noi ritoccheremo l'indice a 0,5 metri cubi per metro quadro autorizzando la costruzione di una volumetria aggiuntiva pari a 20 mila metri cubi. Con il surplus si copriranno i costi delle opere destinate al Comune. In contropartita otterremo impianti sportivi di prim'ordine che le magre risorse dell'ente locale non ci consentirebbero di realizzare».L'imprenditore si impegnerà a costruire un palazzetto dello sport polifunzionale, dotato di cinquecento posti e di tribune mobili in grado di raddoppiare la capienza in occasione di manifestazioni di particolare richiamo. Nei pressi dell'impianto sorgeranno inoltre due campi di calcio ed una pista di atletica. Del complesso intervento farà parte anche un gigantesco centro di cure termali, con piscina e beauty farm, che verrà gestito direttamente dal privato.
«Potrà essere sfruttato al meglio - osserva Valandro - il pozzo termale che si trova in quella zona. Si potrà utilizzare la sorgente di acqua calda anche per riscaldare le abitazioni». Pubblico e privato hanno concordato pure i dettagli dell'insediamento residenziale: spazio ad una tipologia diffusa, ovvero bifamiliari e casette a schiera, anzichè un'eccessiva concentrazione di condomini. Sarà consentita l'edificazione di abitazioni di un massimo di tre piani. «Stiamo provvedendo - conclude l'assessore - ad ampliare l'ambito di intervento coinvolgendo i proprietari di aree limitrofe. È un tentativo di rendere ancora più omogenea l'intera operazione». |