L'hanno bollato come un attentato alla democrazia. Ed hanno abbandonato l'aula quando la delibera è stata posta in votazione. I consiglieri ulivisti di "Montegrotto Terme che vogliamo" e i colleghi d'opposizione del gruppo "Lega e Polo per Montegrotto" non hanno digerito le sostanziali modifiche al regolamento che disciplina i lavori del consiglio comunale. In particolare ha fatto gridare allo scandalo la riduzione a soli sessanta minuti del tempo concesso per la discussione di interpellanze ed interrogazioni. Inutilmente l'ex-sindaco Cognolato ha provato a limitare i danni attraverso un emendamento. Proponendo la sostituzione di un termine ("presentare" al posto di "trattare") auspicava che l'ora canonica venisse riservata esclusivamente alla presentazione di interrogazioni ed interpellanze. In pratica mozioni ed eventuali repliche da parte dell'amministrazione avrebbero finito per occupare altro tempo. L'emendamento della minoranza è stato però bocciato con il voto compatto della Casa delle Libertà.
Respinta anche un'altra richiesta di Cognolato: la consegna delle convocazioni per i consigli straordinari potrà avvenire entro tre giorni, e non cinque, prima della data fissata.Interrogazioni ed interpellanze potranno essere presentate direttamente in consiglio comunale soltanto per fatti avvenuti nelle ultime ventiquattr'ore. In caso contrario la documentazione dovrà pervenire agli uffici comunali almeno tre giorni prima della seduta (per le mozioni), oppure il giorno precedente (interpellanze ed interrogazioni). «In questo modo - ha tuonato Cognolato - la maggioranza potrà fare ostruzionismo. Le questioni meno gradite finiranno per essere rinviate al consiglio successivo»
«Voi volete conoscere prima il contenuto delle nostre istanze - ha rincarato la dose il leghista Aldo Trescato - per prepararvi le risposte. Lo trovo semplicemente vergognoso. Si elimina la parola libertà da questo consiglio comunale».
A nome della maggioranza il sindaco ha escluso intenti punitivi. Le modifiche al regolamento sarebbero state dettate dalla necessità di rimettere ordine ai lavori consiliari evitando comizi o risse verbali. |