Montegrotto Riceviamo e pubblichiamo Con riferimento all'articolo apparso ieri dal titolo «Nuove accuse dalle famiglie», mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni. Non risponde al vero ch'io abbia esercitato «pressioni e minacce» nei confronti di alcuni firmatari l'ormai famosa «petizione popolare». Vero è che, su consiglio del mio avvocato, ho contattato alcune persone a me ben note e che non hanno figli a scuola chiedendo loro, con modi e toni civili e gentili, se avessero sottoscritto il documento che il sindaco ha inviato a ministro, prefetto e a quant'altri. Ho così avuto conferma di quanto da tempo si vociferava: qualcuno credeva di aver firmato contro la chiusura dell'ospedale geriatrico, altri per protestare contro il divieto al traffico di via Granze, altri per il ripristino dello studio del latino nella scuola media. Ritengo con ciò di aver esercitato i miei diritti di difesa, considerandomi ancora cittadino di uno Stato di diritto nel quale a chiunque è consentito telefonare in maniera civile, a chi si vuole. Per quanto attiene alle «preoccupazioni» del sindaco, che si dichiara «stanco del clima di veleni, assicuro che all'interno dell'istituto che dirigo si vive un clima di serenità e si lavora, come sempre, in spirito di totale collaborazione. Il sindaco amplifica i fatti con malcelato tentativo di sostenere l'insostenibile tesi della mia incompatibilità ambientale. |