MONTEGROTTO. «A questo punto, l'Ufficio scolastico regionale deve assumersi le proprie responsabilità, prendere una qualche decisione in merito. Sono stanco del clima di veleni, ormai intollerabile, che si sta addensando sul nostro Comune. Non è più possibile andare avanti in questo modo». E' letteralmente fuori dai gangheri, il sindaco di Montegrotto Luca Claudio. L'ultima puntata della telenovela sulle vicissitudini, penali e amministrative, del direttore didattico Bartolomeo Tribuna è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Cinque famiglie gli hanno consegnato un documento in cui denunciano pressioni e minacce di Tribuna nei loro confronti affinchè disconoscano la petizione che, assieme ad altri 500 firmatari, hanno inviato pochi mesi fa al primo cittadino. Nella lettera si denunciava una gestione autoritaria dell'istituto comprensivo di Montegrotto da parte del dirigente e se ne auspicava la rimozione per «incompatibilità ambientale». «Sono venuti da me - racconta Claudio - l'altra sera durante l'orario di ricevimento, e mi hanno consegnato la documentazione. L'ho trasmessa al prefetto di Padova e al ministero della Pubblica Istruzione». Un passo che Claudio ha già compiuto nei mesi scorsi, facendo recapitare a Gianvalerio Lombardi la «petizione dei 500».
«Ho compiuto solo il mio dovere istituzionale - prosegue Claudio - e non voglio entrare nel merito della vicenda, non spetta a me stabilire chi ha torto o ha ragione, anche se le accuse formulate sono gravissime. Ma questa storia deve finire». Il capo della giunta sampietrina, insomma, auspica che in tempi brevi l'Ufficio scolastico regionale risolva la spinosa vicenda. Forse con il trasferimento ad altro incarico di Tribuna? E' questa un'ipotesi che circola con insistenza, dopo una seconda ispezione amministrativa che avrebbe avuto luogo nelle scorse settimane. Tribuna non ha mai né confermato né smentito. I pettegolezzi, nel frattempo, si susseguono. Pare che la diatriba - che ha avuto anche risvolti penali, con l'apertura di un'indagine dei carabinieri di Abano per conto del pm Bruno Cherchi - abbia attirato l'attenzione di alcuni esponenti regionali di primo piano del centrodestra. Interessati anch'essi ad andare a fondo della questione del direttore didattico |