E' il primo accordo tra i sindaci delle due municipalità euganee. Giunge a sorpresa dopo una lunga stagione di approcci difficili e di reciproche diffidenze. Giovanni Ponchio e Luca Claudio si sono dichiarati d'accordo sulla creazione di una società di servizi. Un ente a partecipazione pubblica cui affidare la gestione di importanti attività a carattere sovracomunale. A partorire quest'idea è stato il primo cittadino di Montegrotto: "Credo sia necessario lavorare assieme - afferma Claudio - verso l'unione dei servizi, a costi minori per le tasche dei nostri concittadini".Il progetto è ancora allo stato embrionale. Claudio sta pensando di affidarsi ad uno studio legale per la pianificazione dello statuto e delle normative in materia. Dovrà anche essere chiarita la delicata questione delle quote di partecipazione alla costituenda società. Il giovane sindaco sembra avere le idee chiare: "Il controllo dovrà restare in mano alle amministrazioni di Abano e Montegrotto anche se una parte del capitale sociale potrà essere riservata agli altri comuni del bacino termale". In quest'operazione rivestirà un ruolo di primo piano anche l'Ater, l'azienda territoriale per l'edilizia residenziale, ente in grado di ottenere cospicui finanziamenti regionali per attività attinenti alla sfera del sociale.Claudio non pone limiti alla sfera d'azione del nuovo soggetto economico. Dovrà occuparsi di tutte le attività i cui costi sono sostenuti in massima parte dai cittadini: il servizio di asporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la spazzatura delle strade, la compilazione, distribuzione e riscossione delle bollette, ancora la gestione degli uffici finanziari, del catasto e della pubblica illuminazione. "Oggi siamo relegati ad un ruolo di comparse - ribadisce il sindaco - all'interno di bacini e consorzi in cui non ci viene concesso alcun potere decisionale. Vogliamo avere voce in capitolo nell'elaborazione delle tariffe di ciascun servizio. Dobbiamo riuscire a gestire in proprio le ingenti risorse che provengono dai nostri territori". Parole che suonano come macigni all'indirizzo di Seta, il consorzio di cui il primo cittadino vorrebbe disfarsi al più presto. |