Avrebbero dovuto precipitarsi all'ufficio tributi del Comune per l'autocertificazione. Per negligenza o per pigrizia non vi hanno provveduto. Ma sono incappati nelle maglie dei controlli incrociati disposti dall'ufficio tecnico, in collaborazione con i colleghi dell'anagrafe.
Lo screening ha fornito un esito sorprendente. Quattrocentodieci potenziali contribuenti non hanno versato il becco di un quattrino di Tarsu. Usufruiscono regolarmente del servizio di asporto e smaltimento dei rifiuti. Hanno ricevuto il bidoncino domestico per la raccolta dell'umido. Eppure non hanno pensato a regolarizzare la loro posizione. Nelle settimane passate hanno ricevuto l'avviso di accertamento.
La legge concede loro sessanta giorni per le controdeduzioni. Poi dovranno versare gli arretrati con tanto di interessi. Possono comunque ritenersi fortunati. Non è ancora operativo il nuovo regolamento comunale dell'asporto rifiuti, adattato alle esigenze della raccolta porta a porta. Verrà sottoposto all'approvazione del consiglio comunale nella seduta del 7 novembre. Poi non sarà più possibile chiudere un occhio: chi sgarra dovrà fare i conti con sanzioni amministrative oscillanti da un minimo di 30 ad un massimo di 200 euro.Ma chi sono gli evasori totali della Tarsu? "Nella stragrande maggioranza dei casi - sottolinea l'assessore all'ambiente Giampaolo Tibaldi - si tratta di nuovi residenti (se ne contano oltre trecento rispetto alle cinquemila utenze per le quali era stato stipulato il contratto con Seta Ecologia, ndr) che non si sono ancora messi in regola. In molti stanno provvedendo proprio in questi giorni".
Nonostante le sacche di evasione Tibaldi conta di chiudere l'esercizio 2002 in sostanziale pareggio rispetto all'anno passato, in cui era stata totalizzata una spesa di poco inferiore ai tre miliardi di lire. Dai conteggi in mano all'assessore le previsioni ammontano a 1.130.000 euro (competenze di Seta Ecologia), cui vanno aggiunti 310.000 euro (costi di smaltimento del rifiuto secco, affidato ad Aps), 57.000 euro (adeguamento nuove utenze), 51.900 euro (gestione isola ecologica via Speri), 1.090 euro (raccolta indumenti usati destinati alla Caritas). |