MONTEGROTTO. «Il coordinatore comunale di Forza Italia non può legittimamente sostenere che il suo partito è tenuto in scarsa considerazione. FI conta ben tre assessori, fra i quali il vicesindaco, un consigliere con delega alla Pubblica istruzione e il capogruppo della maggioranza consiliare. Inoltre, tutte le delibere vengono regolarmente approvate all'unanimità. Francamente la giudico una critica ridicola. Da chi pretende di fare politica, ci si aspetterebbe maggiore lungimiranza». Non si è fatta attendere la replica del sindaco Luca Claudio a Ciro Fornaro, numero uno del direttivo sampietrino degli «azzurri». Prosegue quindi la polemica fra il principale partito della coalizione di centrodestra e il primo cittadino di An. Fornaro con gli altri membri del direttivo incontrerà oggi il coordinatore provinciale Vittoriano Mazzon, che cercherà di ricomporre la vistosa spaccatura fra la maggioranza dell'esecutivo locale e l'amministrazione, sfociata nelle violente critiche all'operato della coalizione di governo apparse sul notiziario «Forza Montegrotto». Il coordinatore aveva accusato Claudio di decidere in perfetta solitudine, senza coinvolgere Forza Italia nelle scelte amministrative. «Sono affermazioni incredibili - prosegue il sindaco - Avevo deciso di tenermi fuori da quella che considero una baruffa interna, ma una replica s'impone. Fornaro chieda ai suoi assessori se vengono o meno interpellati, considerando che nelle riunioni di giunta non hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Inoltre, ogni quindici giorni si tiene un vertice di maggioranza a cui Fornaro partecipa». Claudio dice la sua anche sulle presunte minacce e aggressioni che un iscritto al partito avrebbe fatto a due dei firmatari del notiziario, Ruggero Nangeroni e Marco Toniolo; minacce che hanno portato a un paio di denunce nei suoi confronti. «In politica può capitare che talvolta si ecceda nei toni. Ma francamente non credo che qualcuno abbia messo le mani addosso a qualcun altro. Forse si è esagerato da entrambe le parti. Mi auguro che non vi sia qualcuno che manovra dietro le quinte, per alzare ulteriormente il livello di scontro». |