Alla scadenza del contratto non verrà rinnovata a Seta Ecologia la concessione per l'asporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Tra poco più di un anno (l'affidamento scade a dicembre 2003) il Comune assegnerà il servizio attraverso un bando pubblico di concorso. Ad annunciarlo è l'assessore all'ambiente Giampaolo Tibaldi: "La gestione dell'ex-Iride - spiega - è stata a dir poco fallimentare. Soprattutto sul piano economico". Bastano poche cifre a chiarire il concetto. Fin dal Duemila Seta Ecologia aveva accumulato ingenti perdite. Quell'esercizio si era chiuso con un disavanzo pari a 159.966 euro. Gli amministratori della società controllata dalla capofila Seta hanno riportato il deficit nel bilancio successivo, nella speranza di ripianarlo. Purtroppo l'auspicata inversione di tendenza non si è verificata: nel 2001 Seta Ecologia ha accumulato un ulteriore buco pari a 201.534.
A quel punto è stato chiesto aiuto ai dodici comuni, possessori del pacchetto azionario. Per scongiurare i rischi di fallimento non restava che la ricapitalizzazione. Peccato che Montegrotto abbia detto basta: "Noi non aderiamo - conferma Tibaldi - anzi vorremmo addirittura uscire dalla società. Non ce ne andiamo adesso per non innescare inutili contenziosi. Ma agiremo in questo modo alla scadenza della concessione. Non avrebbe senso rimanere all'interno di una struttura con cui non abbiamo più nulla da spartire". Nel frattempo il Comune ha dovuto subire la pesante svalutazione delle sue quote, pari al 7,2\% del totale. Con un passivo di 361.500 euro a fronte di un capitale societario di 516.546 euro nell'esercizio 2001, il valore delle azioni sampietrine è diminuito di circa il 70\%, in virtù di un buco di 25.705 euro sulla quota inizialmente acquistata di 36.722 euro. "Cifre - conclude Tibaldi - che dimostrano quanto fosse avventata la scelta di entrare in Seta. Sarebbe stato preferibile affidare il servizio con una gara ad evidenza pubblica. Anche perchè il gestore uscente Aspica ci avrebbe garantito costi di molto inferiori. Ci offriva gli stessi risultati, ovvero il 55\% dei rifiuti raccolti con il sistema del porta a porta, ed una spesa inferiore di circa 130.000 euro annui rispetto all'attuale. Il surplus destinato in discarica sarebbe stato a carico di Aspica". |