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La rassegna stampa tutti gli articoli relativi a Montegrotto Terme apparsi sul Mattino di Padova e sul Gazzettino edizione di Padova

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Giovedì 03/10/2002 - Gazzettino - Angelo Cimarosti

MONTEGROTTO I Ros dei carabinieri hanno arrestato una donna abitante in via Abano nel corso di un’operazione antiprostituzione

La mafia russa è arrivata alle Terme

L’organizzazione aveva come sua esponente una straniera che faceva da mediatrice con le ragazze

Anche a Montegrotto Terme la terribile branca dell'organizzazione mafiosa accusata di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, smantellata dai carabinieri con l'operazione "Girasole 2", stava mettendo le sue salde e infestanti radici.Lo prova l'arresto, avvenuto nelle prime ore della mattina di ieri, di una cittadina russa abitante in via Abano 45 (foto a lato), che da alcuni mesi si era stabilita nella cittadina termale. Tatiana Cotliarova, 43enne, viveva prima in centro Italia, in particolare nella zona attorno alla capitale, e, secondo le accuse formulate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Perugia, avrebbe svolto dei compiti di intermediazione nella complessa organizzazione criminale colpita dall'operazione dei Ros dei carabinieri. Un sodalizio specializzato nel procurare "merce umana" da avviare alla prostituzione nei night club, nelle abitazioni private e su strada, con la collaborazione più che efficiente e interessata della mafia russa.



In pratica la Cotliarova, secondo le indagini, avrebbe materialmente procurato i permessi di soggiorno falsi per le ragazze "importate" dalla Russia, dall'Ucraina, dalla Polonia e da altri paesi dell'Est, facendoseli pagare 3 milioni di lire l'uno e permettendo così l'instradamento delle giovani verso locali notturni dell'Umbria. Non è chiaro cosa facesse la donna a Montegrotto, se semplicemente si nascondesse o se si fosse spostata in Veneto per poter meglio svolgere i suoi traffici. La "Girasole", che fa seguito ad un'analoga indagine conclusa nell'aprile scorso, ha svelato il terribile mondo dello sfruttamento a fini sessuali di queste ragazze, gestite, dicono i magistrati, tutte con gli stessi criteri di estrema violenza e schiavizzazione. Private dei documenti, cedute a clan consorziati (di solito albanesi), con le famiglie d'origine minacciate dai mafiosi russi se queste avessero cercato di sottrarsi alla segregazione forzata. Le varie intercettazioni, fatte con la collaborazione delle polizie di mezza Europa, hanno svelato un sistema che faceva capo a agenzie di viaggio russe o ucraine, come la Onesto (mai nome fu più amaramente sarcastico), Albion o Eurotravel. Coinvolti, tra gli 80 arrestati, anche professionisti, avvocati e professori universitari.

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