Egregio direttore,

non ho mai scritto prima d'ora a un giornale. Ora mi sento in dovere di aggiungere un piccolo capitolo alla "novela" estiva di Montegrotto Terme. E molti motivi forse sfuggono anche a me, ma alcuni punti mi sono chiari. L'oggetto del contendere non è un ideale, una squadra, un trofeo; è una persona, con tutte le ricchezze e le povertà che questo termine racchiude. Una persona come la mia. Come la Sua, direttore. Perfettibili, ma ricche di esperienza e di professionalità. E io credo che, al di là di certi atteggiamenti privati non cònsoni ad un uomo che ha anche rilevanza pubblica e che mi trovano in disaccordo (ma sono per l'appunto privati) io credo di poter affermare che Bartolomeo Tribuna , non il direttore/assessore, la persona e non il personaggio, sia stato trattato in modo indegno.



Trattato male dalla sua scuola: perché so che il suo impegno, la sua professionalità, la sua conoscenza della macchina burocratica gli consentono di realizzare progetti, di avviare esperienze che nel corso degli anni hanno dimostrato la loro validità - che oggi sono perfino ovvie, ma che sono costate impegno anche contro resistenze non facili da superare, dentro e fuori dalla scuola. E prima di rinunciare a tanta ricchezza, a tanta professionalità, anche se talvolta un poco irruente, io ci andrei piano: forse altri Istituti non hanno tutta la vitalità che ancora si vede a Montegrotto (non ho più figli a scuola, ma in passato abbiamo potuto costruire buoni progetti per i nostri ragazzi, e ne sono stato felice perché questo è stato più difficile e responsabile che non demolire).



Trattato male dalla politica, della quale mi vien da dire che ha un'idea errata, ma solo perché non coincide con la mia. Però chi oggi lo contesta, ora che non è nessuno, dove stava prima ? Sonnecchiava forse quando, come ora si dice, aveva costruito un piccolo feudo nella pubblica amministrazione? Oppure è più vero che in politica non esiste il giusto, il razionale (se così fosse saremmo al partito unico!...ci siamo, quasi). Infatti la politica è l'ambito del conveniente.



Trattato male da parte della città, che ora scopre anche una "incompatibilità ambientale", che da perfetto ignorante non so che cosa sia: forse che Bartolomeo Tribuna è transgenico, per cui non può vivere nell'ambito del Comune? Eppure da vent'anni a questa parte ci era andato bene! Mi viene il dubbio che sia terrone, glielo chiederò. Dopo tutto questo ho tuttavia un grande sentimento di orgoglio: vivo in una cittadina bella, accogliente, dove si va d'amore e d'accordo, dove l'economia tira, c'è un prato verde per ciascuno, il traffico non esiste, l'ordine pubblico non è mai stato un problema, l'Amministrazione è impegnata a costruire il massimo del bene possibile per la popolazione, è una città ideale. Però ha un unico problema che è Bartolomeo Tribuna . Irrisolvibile! Lo cacciamo e così viviamo finalmente in santa pace. Ma dopo? Che si fa senza un problema di cui discutere, come si può vivere in un paradiso così noioso? Io ci penserei due volte prima di privarmi di questo piccolo piacere... Vorrei però che ciò potesse avvenire senza calpestare le persone. Mai.



Trattato da persona e non da personaggio forse anche Tribuna diventerà meno arrogante, meno politico e (con buona pace di tanti) meno terrone.



Graziano Sessolo