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Sabato 21/09/2002 - Gazzettino - Luca Ingegneri

MONTEGROTTO Il consigliere Cognolato riferisce di un episodio relativo all’installazione di elementi antirumore in via Einaudi

«Barriere, solo promesse e niente più»

Nel quartiere peep di Mezzavia il problema si trascina da anni. I cittadini scrivono in Comune ma non hanno risposte

Aveva promesso di risolvere la questione entro due settimane dall'insediamento dell'amministrazione, in cambio di una manciata di voti. Promesse da marinaio quelle formulate dall'assessore Massimo Bordin all'indirizzo delle famiglie di via Einaudi, in perenne attesa dell'installazione delle barriere antirumore. A rispolverare il caso è stato il consigliere Elvio Cognolato, sollecitato da un residente. "Il cittadino - scrive il medico di Turri in un'interrogazione al sindaco - riferisce che una persona che svolgeva campagna elettorale per contro del centro destra aveva affermato: se votate Bordin vi risolve il problema in due settimane. Ricordiamo che il mago Bordin, capo di un comitato che si definiva apartitico e apolitico, siede, chissà come mai, alla destra del padre in qualità di vicesindaco effettivo. Nessuno ha più risposto a queste persone che vi hanno votati convinti della magia di Bordin. Vogliamo rispondere a questi cittadini? Possiamo sapere a che punto è il progetto antirumore per via Einaudi?".In realtà l'annosa questione si trascina da decenni. Il recente insediamento di nuove famiglie nel quartiere Peep di Mezzavia non ha fatto altro che aggravare la situazione. Almeno un centinaio di nuclei familiari, tra via Einaudi, via De Nicola e via Croce, sono costretti a convivere con i sibili dei treni lanciati ad oltre duecento chilometri orari sulla tratta Padova-Bologna. Non se la passano sicuramente meglio i residenti di via Marza e via Campagna Bassa. Per installare le barriere antirumore nel quartiere servirebbero alcuni milioni di euro. Una spesa che evidentemente il Comune non è in grado di affrontare con i suoi magri bilanci. Occorrerebbe un finanziamento delle Ferrovie dello Stato, magari inserito nel progetto della metropolitana di superficie, oppure della Regione Veneto. "Sappiamo che non è un'operazione semplice - ammette Andrea Gomiero, il battagliero cittadino che si è preso a cuore la questione - ma nessuno obbligava i nostri attuali amministratori ad assumersi quell'impegno sapendo che non sarebbero riusciti a combinare nulla in sole due settimane. Prima di lanciare promesse bisognerebbe pensarci un paio di volte". Per la cronaca Gomiero è ancora in attesa di un sopralluogo del sindaco e dell'assessore Bordin. Li attendeva vicino alla ferrovia a settembre dell'anno passato... "Ho anche scritto due lettere, l'ultima il mese scorso - aggiunge - ma nessuno si è degnato di rispondermi".

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