MONTEGROTTO. Le anticipazioni sui tagli della prossima legge finanziaria ai rimborsi per le cure termali hanno avuto l'effetto di un'autentica bomba, gettando nel panico un intero comparto economico. La bozza del provvedimento, attualmente in fase di esame al ministero dell'Economia (e che prospetta il mantenimento a carico del Servizio sanitario nazionale solo delle prestazioni per invalidi di guerra, grandi invalidi per servizio, invalidi civili al cento per cento e grandi invalidi del lavoro), ha suscitato l'allarme dei vertici di Federterme e Federalberghi. Ma c'è anche chi invita a mantenere la calma, soprattutto sul fronte del centrodestra, estensore della legge di bilancio per il 2003.
«Per adesso, non abbiamo la certezza che un provvedimento del genere venga applicato - è stato il cauto commento dell'assessore regionale Raffaele Zanon, che ieri si trovava a Montegrotto, assieme al presidente dei deputati di An Ignazio La Russa, per battezzare la nascita del centro studi «L'altroveneto» - Non mi sbilancio su quelle che, al momento, sono solo indiscrezioni della stampa». Meno diplomatico, e tutto sommato moderatamente ottimista, il sindaco sampietrino Luca Claudio, anch'egli esponente del centrodestra: «Mi rendo conto delle preoccupazioni degli operatori, ma dovevamo aspettarci un mutamento di indirizzo; anche in Germania ci si sta muovendo su questa strada. Ho sempre pensato che dobbiamo uscire da un'ottica "ospedalizzata", che ormai ha fatto il suo tempo. Insomma, smettiamola di puntare quasi esclusivamente sui clienti delle mutue, ma sviluppiamo i trattamenti di prevenzione, i beauty center e la riabilitazione post-agonistica. Solo così riusciremo a intercettare la domanda di una clientela più giovane». Insomma, a parere di Claudio, è tempo di cambiare mentalità senza il timore di accettare nuove sfide. Di tutt'altro tenore le considerazioni di Giulia Zanettin, vicepresidente degli albergatori: «Se all'inizio della stagione ero preoccupata, ora sono preoccupatissima - dice - Spero che Federterme, Federalberghi e le associazioni locali, noi per primi, riusciamo a convincere il governo a fare marcia indietro. Le conseguenze di una simile decisione, soprattutto in termini di perdite di posti di lavoro, sarebbero disastrose. Voci su possibili tagli circolavano da tempo, ma mai avremmo pensato che sarebbero state di questa portata». Oltre alle conseguenze economiche, Giulia Zanettin teme anche una sorta di «effetto domino», con drammatiche ricadute su tutto il termalismo europeo: «Se in Italia si creasse un precedente del genere, altri Paesi potrebbero essere indotti a seguire la stessa strada». Con effetti al momento difficilmente prevedibili, ma certamente negativi su vasta scala. |