Moria di pesci nello scolo Rialto. Dalle analisi risulterebbe che la causa non risiederebbe nel riversamento nella canaletta di sostanze inquinanti, ma nell'aumento della temperatura dell'acqua. Evento che si potrebbe essere determinato per un malfunzionamento degli impianti di smaltimento delle acque termali di uno dei diversi alberghi che le riversano nello scolo. Tali acque dovrebbero avere una temperatura di 36 grandi. Anche solo un paio di gradi in più potrebbero essere stati la causa della morte di centinaia di pesci.
I vigili del fuoco hanno lavorato quasi tre ore ieri mattina. Nei loro sacchi sono finiti circa 2 quintali di pesci morti. Carpe soprattutto, diverse anche di grossa taglia. I residenti in via Toti vivevano da qualche giorno nel cattivo odore provocato dal pesce in via di putrefazione. Già un paio di giorni fa avevano avvisato i Carabinieri della moria di pesci. Da quel momento sono così iniziate le procedure che si applicano in questi casi. Sono stati avvisati il Comune e l'Arpav. Proprio quest'ultima ha effettuato i prelievi di campioni di acqua che ha sottoposto ad analisi e che hanno dato esito negativo. La comunicazione ufficiale, scritta, non è ancora stata fatta. Ma il risultato è stato anticipato ai competenti uffici comunali. Con queste risultanze, sia detto come curiosità, il pesce potrà essere smaltito come qualsiasi altro rifiuto organico ordinario. Non dovranno essere seguite le particolari procedure previste per i rifiuti speciali o inquinanti. |