Prima dell'ispezione erano soltanto un manipolo di genitori "esagitati". Adesso è un esercito di famiglie quello che reclama la testa del dirigente scolastico Bartolomeo Tribuna per manifesta incompatibilità ambientale. In calce al documento che sollecita l'intervento delle autorità competenti sono state apposte ben cinquecento firme. E' uno dei coordinatori dell'iniziativa a spiegarne le ragioni: "Non è un attacco all'istituzione scolastica che ci ha mobilitato - chiarisce Sandro Baraldi - quanto la personalistica gestione dell'istituto. Le questioni da noi segnalate avrebbero necessità di una serena valutazione ma la scuola diretta dal dottor Tribuna non ha orecchie per questi problemi". Impietosa l'analisi sul ruolo fin qui svolto dagli organi scolastici: il comitato genitori non avrebbe contatti con la base e con i rappresentanti di classe mentre il consiglio d'istituto si sarebbe appiattito sulle posizioni del dirigente.
Pesante anche il giudizio sull'ispezione disposta dall'ufficio scolastico regionale: "Ci rallegriamo - scrivono i genitori - per l'assoluzione anche se stupisce che ciò avvenga in via confidenziale e per fax. Aspettiamo di sentire dall'autorità scolastica che è lecito zittire un'insegnante in un consiglio di classe alla presenza dei genitori, che è possibile avere ambigui comportamenti personali nei confronti di varie maestre, che è possibile avere un ego così grande da pensare che la scuola come istituzione debba continuare ad essere rappresentata da una sola persona da più di vent'anni. L'impressione che appare della visita ispettiva è piuttosto quella di una rimpatriata tra amici. Ora però ci sono cinquecento cittadini che, condividendo le nostre preoccupazioni per una scuola affidata alle sue cure, hanno firmato il documento".
Un'autentica dichiarazione di guerra che rischia di provocare enormi tensioni proprio alla vigilia dell'apertura del nuovo anno scolastico. Anche perchè i genitori non hanno esitato a sollecitare l'intervento del sindaco. Che ha a sua volta sottoposto la questione della presunta incompatibilità ambientale al ministro Letizia Moratti e al prefetto di Padova Gianvalerio Lombardi. "Inizialmente - tiene a precisare il primo cittadino Luca Claudio - ho ritenuto di non intromettermi in vicende da risolversi all'interno delle istituzioni scolastiche. Di fronte a cinquecento firme diventa però un mio preciso dovere istituzionale e morale".
Luca Ingegneri |