Cade rovinosamente da una scala e dopo tre giorni muore in ospedale. Un incidente domestico dall'esito tragico quello avvenuto lo scorso 17 agosto a Mezzavia, in via Isonzo 1. In quella casa risiedeva con la moglie Paolo Violatto, settantatre anni, pensionato. L'uomo è deceduto l'altra notte nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Padova dov'era stato ricoverato per i gravissimi politraumatismi provocati dalla caduta. Già fissata la data delle esequie. Si svolgeranno venerdì prossimo, alle 11, nella chiesa di San Gregorio Barbarigo a Mezzavia.
Paolo Violatto voleva sistemare qualcosa all'esterno della casa, qualcosa di evidentemente troppo alto per essere raggiunto senza l'ausilio della scala. Difficile però dire che cosa. Non c'era nessun'altro nell'abitazione di via Isonzo oltre a lui quel sabato mattina intorno alle 10.20, questa l'ora del fatale incidente domestico. La moglie dell'uomo era infatti uscita soltanto pochi minuti prima per andare a fare la spesa. Non era presente neppure uno dei tre figli maschi della coppia. Due sono sposati e non vivono nella casa dei genitori, uno risiede da lungo tempo in Germania.
Paolo Violatto ha quindi preso la scala. L'ha appoggiata dove voleva, sulla facciata dell'edificio, e come altre mille volte ci è salito sopra. La sorte ha voluto che non andasse come in tutte le altre occasioni. Forse un piede in fallo, forse un improvviso mancamento, o forse ancora una perdita di equilibrio l'hanno fatto precipitare giù dalla scala. Violentissimo l'impatto con il suolo. Le condizioni dell'uomo sono subito apparse molto gravi tanto far propendere i sanitari del Suem 118 della Casa di Cura di Abano, intervenuti sul posto, per l'immediato trasporto nell'unità di rianimazione dell'ospedale di Padova.
Il quadro clinico di Paolo Violatto, pur molto preoccupante, è rimasto pressoché stabile per due giorni. Poi un improvviso aggravamento l'ha portato al decesso. Violatto è un'altra vittima di quella "guerra" silenziosa che avviene ogni anno nelle case italiane per gli incidenti domestici. Sono centinaia i morti su questo "fronte". Migliaia i feriti, anche gravissimi. Sono soprattutto donne, casalighe, ma anche bambini, ad essere i più esposti e colpiti dai fattori di rischio presenti tra le quattro mura di casa. |