Una vicenda finita a tarallucci e vino, con un pacco dei proverbiali biscottini che si è realmente materializzato sui banchi della giunta, ma in realtà un episodio "risibile", perché il motivo del contendere erano "delle chiavi di gabinetto", che ha evidenziato "una maggioranza divisa, raccogliticcia, in cui non c'è nessuna coesione politica e morale condivisa". È stato il consigliere Antonio Voltolina (Montegrotto che Vogliamo), colui che ha anche portato i tarallucci alla giunta, ad interpretare in questo modo la recente lite tra il vicesindaco Paola Greggio e l'assessore Nicola Pellizzari nel corso dell'ultima riunione del consiglio comunale. Occasione in cui, per la prima volta dopo i noti fatti, le denunce presentate e ritirate, le scuse pubbliche e il reintegro nelle funzioni, i due protagonisti hanno parlato.
Primo a prendere la parola, stimolato da un intervento del consigliere d'opposizione Duilio Fasolato (Montegrotto che Vogliamo) l'assessore Pellizzari: "Non sono un mostro. Quello che è successo è una cosa fisiologica che esiste in tutti i gruppi dove c'è dibattito, confronto, discussione. Cose che accadono in tutte le famiglie e che è stata enfatizzata dai giornali (sigh, sempre i giornali colpevoli di tutto ma c'era una querela, vuoi vedere che anche quella è stata inventata, ndr). È stato un piccolo diverbio e da parte mia un'alterazione della voce e parole un po' sopra le righe, da parte dell'assessore Greggio un fraintendimento. Il confronto è avvenuto su una questione amministrativa, non personale".
Il vicesindaco Paola Greggio ha ricordato i passaggi che hanno portato alla soluzione del caso e ha aggiunto che questa è stata possibile grazie: "Alla presa di coscienza dell'assessore Pellizzari che ha compreso la mia sensibilità, che non è un fatto politico". Il sindaco Luca Claudio, nel respingere e negare l'interpretazione dei fatti data da Voltolina, ha affermato che casi simili non si ripeteranno mai più. |