Riunioni di stampo politico? Soltanto spazi pubblici rigorosamente a pagamento. E' la decisione senza precedenti assunta dal sindaco Luca Claudio. Nei giorni scorsi il primo cittadino ha negato alla neonata associazione culturale "Montegrotto Terme che vogliamo", che raggruppa le forze uliviste, l'utilizzo della sala riunioni all'Auser di via Diocleziana. D'ora in avanti quello spazio sarà riservato in via esclusiva alle attività sociali e ricreative dell'associazione della terza età. Gli oppositori dell'attuale amministrazione sono stati costretti a ritrovarsi nell'unica saletta disponibile, uno spazio angusto al piano superiore del Palaturismo. Il locale era peraltro sprovvisto di impianto di condizionamento. In segno di sfida i militanti del centrosinistra si sono spostati nella vicina sala panoramica, dove era in funzione l'aria condizionata.
Il sindaco intende ora presentare il conto all'associazione. Per l'arbitrario utilizzo della sala panoramica gli attivisti di "Montegrotto Terme che vogliamo" dovranno sborsare una cifra ragguardevole. La concessione degli spazi pubblici a gruppi e associazioni politiche rischia però di creare una spaccatura all'interno della maggioranza. Finora è prevalsa la linea dura del sindaco, risoluto a chiudere la porta in faccia ai partiti.
"Ci troviamo di fronte ad un tentativo di eliminazione degli spazi di confronto - sbotta il consigliere diessino Antonio Voltolina - evidentemente si vuole impedire che a Montegrotto qualcuno faccia politica contro quest'amministrazione. Credo si possa parlare tranquillamente di regime". "Montegrotto Terme che vogliamo" sarebbe vittima di un continuo boicottaggio. Le è stata negata l'iscrizione all'albo delle associazioni. Un passaggio indispensabile per ottenere spazi a titolo gratuito. Gli attivisti del centrosinistra si troveranno a fare i conti con tariffe piuttosto salate: il noleggio della sala panoramica del Palaturismo costa 414 euro al giorno, più Iva. Per la sola serata si può ottenere una riduzione del 50\%, a discrezione dell'assessore. "Noi dovremmo pagare per riunirci - conclude Voltolina - mentre vi sono degli assessori che occupano gli spazi pubblici a piacimento, anche per finalità non istituzionali". |