La ricostruzione della città sta muovendo lentamente i primi passi. Ma il rilancio dell'economia è ancora nelle intenzioni. L'instabilità politica impedisce il varo di piani di sviluppo a medio e lungo termine. Mostar insomma ha assoluta necessità di ottenere il concreto appoggio della Comunità Europea.E toccherà al comune di Montegrotto , gemellato con la martoriata città bosniaca, farsi interprete a Bruxelles delle istanze degli amici slavi.E' l'appello lanciato dalle massime istituzioni di Mostar, in questi giorni ospiti della cittadina termale per i festeggiamenti del "Tempo di Berta", alla tavola rotonda organizzata dal comune sampietrino. A Montegrotto è giunta una delegazione di una ventina di persone guidata dal presidente dell'amministrazione della città Bozo Coric, e da quattro dei sei sindaci delle municipalità in cui è suddivisa Mostar. Gli assenti, entrambi mussulmani di etnia serba, non sono riusciti ad ottenere il visto per l'espatrio in tempo utile.
Nell'ultimo anno Mostar ha compiuto passi da gigante. E' stato dato il via alla ricostruzione del suggestivo ponte vecchio sulla Neretva e del nucleo storico della città. I capitali stranieri approdano in Bosnia Herzegovina. Un'impresa americana sta realizzando duemila alloggi nella zona est di Mostar. Segnali incoraggianti ma non ancora sufficienti per la classe politica locale. Le divisioni etnico-religiose ed i repentini cambi di governo stanno ostacolando il lento processo di ripresa socio-economica. Nonostante le enormi potenzialità di un territorio in grado di offrire valide attrattive paesaggistico-ambientali. Un sostegno alla cooperazione e allo sviluppo della Bosnia arriverà comunque dalla Regione Veneto. |