Ci aveva confidato di nutrire una piccola speranza. "Finalmente a Montegrotto ci sono le case popolari. Spero di ottenerne una". Il sogno di Fernanda Zanasi, settantacinque primavere suonate, sta finalmente per avverarsi. L'Ater ha pubblicato le graduatorie 2001 per l'assegnazione degli alloggi di edilizia popolare. E la combattiva anziana di origini bolognesi figura al sesto posto. Sarà quindi tra gli assegnatari dei diciotto appartamenti in costruzione in via Gramsci, nell'ambito del piano di recupero promosso dalla giunta Cognolato. Da un ventennio Fernanda Zanasi abita con la figlia nella vecchia casa cantoniera di via Catajo, a ridosso della linea ferroviaria Padova-Bologna, in condizioni di assoluta precarietà. Al fabbricato si può accedere unicamente attraverso un passaggio pedonale, della lunghezza di un chilometro, che fiancheggia la massicciata. Al sentiero si arriva passando da un cancello chiuso a doppia mandata. La donna ne possiede le chiavi. Ma le Ferrovie dello Stato le impongono di tenerlo chiuso. In caso di emergenze, il medico e l'ambulanza non saprebbero come raggiungere la casa, che ha il tetto pericolante ed è sprovvista di riscaldamento. Il prossimo inverno potrebbero però trascorrerlo in un alloggio confortevole. La consegna delle case è prevista per fine anno. Ma il sindaco potrebbe firmare le ordinanze di assegnazione già a settembre. L'assessorato alle politiche sociali del Comune potrà finalmente risolvere alcuni casi delicati. Come quello dell'extracomunitario che abita nella dependance dell'ex-hotel Zurigo, destinata ad essere abbattuta dalle ruspe. Si porrà rimedio anche ad alcuni sfratti esecutivi e all'eccessivo sovraffollamento di alloggi fatiscenti e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Diciotto case in un colpo solo rappresentano un patrimonio notevole. Eppure ancora non basta per ovviare alle emergenze. Basti sottolineare che erano sessantuno le domande di partecipazione al bando. Occorre reperire alla svelta un'altra decina di appartamenti |