MONTEGROTTO. Aveva proposto l'attivazione di un corso di grammatica latina. Ma il suo superiore aveva seccamente scartato l'idea: la materia non rientrava nei programmi ministeriali per la scuola media. Non solo. Un comportamento giudicato dalla professoressa arrogante e ingiustificato, al punto da inviare una segnalazione all'Ufficio scolastico regionale.
E' questa l'ultima novità sulla diatriba che vede contrapposti il direttore didattico sampietrino Bartolomeo Tribuna e due insegnanti: Maria Bertin, docente alla media «Vivaldi», e Francesca Montecchio, della elementare «Nievo».
Entrambe accusano Tribuna di avere fortemente limitato la loro autonomia di insegnanti. La «querelle» alla fine ha addirittura provocato un'ispezione all'Istituto comprensivo di Montegrotto. Nel presentare la sua richiesta, già nello scorso mese di marzo, la professoressa Bertin avrebbe goduto dell'appoggio di un cospicuo numero di genitori. Ma si sarebbe scontrata con la netta contrarietà di Tribuna: la materia era di fatto incompatibile con i programmi del Ministero della Pubblica Istruzione.
A nulla sarebbe inoltre servito limitarsi a proporre lezioni pomeridiane a chi ne avesse eventualmente fatto richiesta. Insomma, bocciatura su tutta la linea. Tribuna, però, non si sarebbe limitato a dare una risposta negativa. Avrebbe rincarato la dose all'indirizzo della professoressa, alla presenza di alcuni genitori, nel corso di una riunione: «Il latino è morto e sepolto e il suo insegnamento era forse un richiamo nostalgico ai suoi studi». Fino a quando Tribuna avesse ricoperto la carica di dirigente scolastico, la lingua dei nostri padri non avrebbe mai messo piede alla «Vivaldi». Punto e basta.
In buona sostanza il dirigente scolastico avrebbe impedito all'insegnante di svolgere le sue funzioni istituzionali, interferendo pesantemente nel suo operato. Tribuna comunque non vuole commentare: «C'è un'ispezione in corso e sono tenuto al segreto d'ufficio».
Nei giorni scorsi, però, aveva accusato il consigliere comunale alla Pubblica istruzione Luisa Bresciani e il genitore di un alunno delle medie, il dottor Fernando Cannone, di aver orchestrato una manovra diffamatoria ai suoi danni. La querelle, potete contarci, continua.
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