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Mercoledì 19/09/2001 - Gazzettino - Luca Ingegneri

MONTEGROTTO Estate in passivo per i gestori del bar nel rustico di villa Draghi, penalizzati da un affitto troppo alto

«Se il Comune non ci aiuta, chiudiamo»

Al posto delle iniziative culturali promesse per rilanciare l’ex convento, sagre e posteggi a pagamento

Affitto troppo alto, incassi magrissimi. Potrebbe avere vita breve il bar all'interno del rustico di villa Draghi. «Ci stanno mettendo nelle condizioni di chiudere i battenti - ammette Stefano Sacchiero, che gestisce l'esercizio assieme al fratello Massimo - L'estate si è conclusa con un bilancio negativo. E non poteva essere altrimenti visto lo stato di abbandono in cui versa il rustico».
Nelle intenzioni della passata amministrazione il locale avrebbe dovuto ricoprire una funzione insostituibile per la miriade di attività in programma nell'ex-conventino. Dovevano essere allestite mostre, concerti, convegni e dibattiti. Se si esclude l'esposizione dei disegni di Snoopy a fine aprile il rustico non ha però ospitato alcuna manifestazione di rilievo. «Ci hanno anzi messo in ulteriore difficoltà - racconta Sacchiero - organizzando in pieno agosto la manifestazione "Stella delle Terme". Per quindici giorni abbiamo dovuto fronteggiare la concorrenza di una birreria. Non solo. Abbiamo saputo che tra poco verranno posizionati anche i parcometri davanti al rustico». I gestori del locale hanno posto un ultimatum all'amministrazione sampietrina: «Se non accetteranno le nostre condizioni saremo costretti a rescindere il contratto».
I Sacchiero hanno sottoscritto un impegno di durata settennale per un canone annuo di 36 milioni e mezzo: «Come possiamo pagare un affitto di tre milioni al mese se incassiamo in media 50mila lire al giorno, tenendo aperto dalle 16 a mezzanotte? Abbiamo chiesto una robusta diminuzione del canone. In cambio ci impegniamo a garantire il servizio di custodia, di apertura e di chiusura del rustico in occasione di mostre e convegni». Finora le richieste dei gestori sono cadute nel vuoto. E' stata bocciata l'idea di occupare altri spazi per attività complementari. Ed il Comune non intende autorizzare l'apertura di una taverna o di un pianobar in grado di attirare clientela durante la stagione invernale. «Noi abbiamo investito parecchio negli arredi - conclude Massimo Sacchiero - ed abbiamo anche organizzato qualche iniziativa culturale, come la rassegna folk che parte stasera. Ma non serve a nulla se il Comune non si impegna a far decollare il rustico».

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