In jeans e maglietta, si è intrufolato tra i tavoli della mensa proprio mentre gli alunni stavano consumando il pranzo. Il sindaco Luca Claudio ha voluto verificare di persona la qualità delle pietanze somministrate dalla Coges, la società che ha in appalto il servizio di refezione nel plesso scolastico di Mezzavia. Un blitz in piena regola, cui ha preso parte anche il funzionario comunale responsabile del settore pubblica istruzione. «Sono stanco di ricevere lettere piene di lamentele - rivela il primo cittadino - ho ritenuto doveroso controllare di persona cosa mangiano i nostri figli. E ne ho ricavato un'ottima impressione».
La Coges è stata promossa a pieni voti: il sindaco ha assaggiato una minestra di fagioli e della pasta in bianco, prima di provare un polpettone con contorno di patate.
«Si utilizzano ingredienti di buona qualità - osserva - il menu settimanale viene puntualmente aggiornato e gli inservienti dimostrano grande professionalità. Molte critiche fanno parte della solita strumentalizzazione politica».In realtà nel plesso di Mezzavia non c'è più traccia del clima di contestazione dei mesi scorsi. Tranne che per un gruppetto di irriducibili, sei bambini in tutto, che continuano imperterriti a consumare il panino ogni venerdì. Una forma di protesta isolata che ha scatenato la reazione del dirigente scolastico Bartolomeo Tribuna. Ricorrendo ad alimenti alternativi - è il senso della missiva inviata dal capo d'istituto al sindaco e alle famiglie interessate - si crea una palese discriminazione che la scuola non intende tollerare. Tribuna non esclude l'adozione di opportuni provvedimenti. Ora anche ai genitori saranno consentiti l'ingresso in mensa e l'assaggio delle pietanze. |