ABANO. Altro che «rosso relativo», come recita il titolo di una recente canzonetta. Le Terme Euganee, quest'anno, rischiano il «profondo rosso». Sono allarmanti i dati sul crollo di arrivi e presenze in aprile resi recentemente noti dall'assessore al Turismo, Cesare Pillon.
Si tratta del 15,16 per cento e del 7,21 per cento in meno per la clientela italiana e del 18,84 per cento e del 16,72 per cento in meno per gli ospiti stranieri. E maggio rischia di essere anche peggio. Al punto che in questo mese - tradizionale «fiore all'occhiello» della stagione parecchi hotel hanno cominciato a concedere le ferie ai dipendenti. L'aria che tira, insomma, non è delle migliori. Ma quali sono le cause di un simile tracollo?
«Una somma di fattori, uno più preoccupante dell'altro - esordisce senza mezzi termini Giulia Zanettin, vicepresidente dell'Assoalbergatori unica e titolare dell'hotel Delle Nazioni di Montegrotto -. Prima di tutto, le Casse Malattia tedesche hanno dato il giro di vite definitivo. Non precrivono più cure termali. E quindi non rimborsano più nulla. Una riduzione della copertura era già in atto da anni, ma ora ne risentiamo molto più pesantemente».
La Germania, inoltre, deve fare i conti con una difficile congiuntura economica e politica: rallentamento della produzione, rampogne dell'Uniome europea sui conti pubblici, aumenti causati dall'euro ed elezioni alle porte. Morale della favola, il tedesco, disciplinato, tira la cinghia. «Secondo la stampa tedesca - prosegue Zanettin - ben il 43% delle famiglie, quest'anno, risparmierà il più possibile. Trascorrendo le ferie in patria. E questo per noi è un disastro: se mancano le cure termali, poco importa il flusso costante di chi soggiorna brevemente per la stagione lirica a Verona e per la tradizionale visita a Venezia. Non credo a chi sostiene che i conti si fanno alla fine. Ormai la tendenza è chiara: la stagione è compromessa». Analisi condivisa anche da Margherita Boaretto dell'hotel Millepini: «I clienti ci chiamano e ce lo dicono chiaramente: quest'anno non posso venire, la mutua non mi rimborsa più. E noi ci troviamo a fronteggiare una situazione sempre più difficile. Qualcosa recuperiamo con la clientela italiana, che però è presente solo pochi mesi all'anno». Più ottimista, l'ex presidente dell'Apt Giuseppe Tognon: «Il calo di aprile è fisiologico. Dopo Pasqua registriamo sempre una flessione. E non dobbiamo dimenticare il clima pessimo di queste ultime settimane, che ha scoraggiato molti a venire alle Terme. E poi, si sa che i tedeschi sono tradizionalmente guardinghi e questo, per loro, è un periodo un pò difficile. Aspetterei a tracciare bilanci troppo negativi. La stagione è ancora all'inizio». |