MONTEGROTTO. Due «arieti» rudimentali ma estremamente efficaci, un centinaio di chiavi «a scalare» suddivise in otto mazzi, quindici limette utilizzabili per forzare ogni tipo di serratura, sette cacciavite, due chiavi inglesi, due pile, una penna lumimosa e un set di guanti.
E' uno dei più cospicui sequestri di arnesi da scasso di quest'anno, quello effettuato l'altra notte dai carabinieri della stazione di Abano Terme a Montegrotto.
Il materiale si trovava all'interno di una capiente borsa abbandonata in tutta fretta da tre nordafricani, sorpresi da una pattuglia mentre cercavano di introdursi nell'ufficio postale di via Scavi, già obiettivo di numerosi «colpi» in passato.
Erano circa le 4,15 di sabato quando l'equipaggio di una «gazzella» in servizio di perlustrazione nella Città di Bertha ha notato tre individui intenti ad armeggiare di fronte alla porta della filiale sampietrina delle Poste.
La macchina dei carabinieri si è subito fermata. Vista l'ora e la zona, le intenzioni del gruppetto erano chiarissime. I malviventi, alla vista dei militari, si sono prima accasciati al suolo in un goffo tentativo di mimetizzazione, poi hanno optato per una veloce fuga, scavalcando la rete di protezione sul retro dell'ufficio postale, attraversando il parco della vicina «Butterfly Arc» e facendo perdere le proprie tracce in via Aureliana. Sono stati però riconosciuti dai carabinieri. Tutti e tre con precedenti penali, vengono ora attivamente ricercati. Sul posto hanno però abbandonato i loro «attrezzi da lavoro» al completo. Secondo il comando di Viale delle Terme, i tre stavano cercando di forzare la porta d'accesso con le chiavi false. Poi avrebbero utilizzato gli arieti per sfondare le pareti divisorie fra lo spazio riservato al pubblico e i locali che ospitano cassaforte e settore amministrativo.
Per riuscire nel loro scopo, si sarebbero serviti di armi davvero efficaci: due tubi da impalcatura sui cui innestare un paio di ammortizzatori da camion del peso di oltre cinque chili, attentamente «limati» alla base per farli combaciare con i fori dei cilindri.
I carabinieri sono certi di trovarsi di fronte a una vera e propria banda organizzata. Gli attrezzi sequestrati consentono infatti di scassinare agevolmente anche le serrature di abitazioni e di qualsiasi tipo di autovettura |