MONTEGROTTO. Arriva davanti al giudice l'inchiesta sul cantiere di largo Traiano (nella foto). Il gip di Padova Rita Bortolotti ha deciso lo svolgimento di una perizia per capire se i lavori in Largo Traiano abbiano provocato le crepe e fessurazioni lamentate dagli abitanti di alcune vie limitrofe, via Appia e Flaminia. Il 10 maggio, al Palazzo di giustizia di Padova, sarà affidato l'incarico. Tre i tecnici già scelti dal magistrato, docenti nella facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna: si tratta dei professori Claudio Ceccoli, Marco Savoia e Guido Gottardi, quest'ultimo esperto di geotecnica. La perizia si svolge nell'ambito di un incidente probatorio peraltro richiesto da due difensori dei sei indagati, i legali Giorgio Gargiulo e Carlo Augenti, che si erano opposti all'accertamento del pm Maria D'Arpa. Che cosa significa incidente probatorio? È un meccanismo processuale in base al quale viene eseguito un esame non ripetibile da parte di tecnici «al di sopra delle parti», in quanto nominati dal gip. Tecnici che potranno essere affiancati da colleghi nominati rispettivamente dalla pubblica accusa (il pm D'Arpa) e dai difensori degli indagati. Sotto inchiesta per disastro colposo sono finiti l'architetto Massimiliano Reginato, di Padova, e l'ingegnere Daniele Pillan, di Albignasego (progettisti difesi dall'avvocato Giorgio Gargiulo); gli architetti Roberto Rigodanzo, di Abano Terme e Michele Galesso, pure di Abano, (direttori dei lavori assistiti dall'avvocato Carlo Augenti); il legale rappresentante dell'impresa edile «Cavagnis Costacurta spa», Giacomo Cavagnis, di Padova (difeso dai legali Niccolo' Ghedini e Paola Rubini) e infine l'architetto Piero Mazza, di Mirano (Venezia), progettista difeso dall'avvocato Ferdinando Bonon.
Tre i quesiti ai quali gli esperti risponderanno, ispezionata l'area e svolti gli indispensabili rilievi. Innanzitutto dovranno verificare se il complesso residenziale in corso di edificazione in Largo Traiano abbia rispettato le regole imposte dalla scienza delle costruzioni e dalla geotecnica rispetto alla natura e alla qualità del terreno; se le crepe e le fessurazioni che sono apparse sulle case vicine al cantiere siano state causate dai lavori ed eventualmente se abbiano provocato delle lesioni strutturali, compromettendo la stabilità degli edifici e minacciando l'incolumità pubblica. Infine sarà loro compito quantificare l'entità dei danni e decidere se la prosecuzione dell'intervento possa aggravare o meno le conseguenze dannose. Il cantiere è sotto sequestro probatorio. Nell'agosto 2001 erano cominciati gli scavi dell'impresa Cavagnis Costacurta per la realizzazione di tre condomini. Secondo i residenti i problemi sarebbero stati determinati dall'estrazione dell'acqua dalla falda per prosciugare il terreno in vista della costruzione dei garage sotterranei. |