MONTEGROTTO. Continuano a fischiare le orecchie al sindaco Luca Claudio e all'assessore al Bilancio Massimo Bordin. Le minoranze consilieri proseguono a lanciare strali contro l'aumento delle tariffe della refezione scolastica.
L'argomento, da mesi, tiene banco a Montegrotto, unendo nella protesta genitori e raggruppamenti di opposizione..
Dopo le prese di posizione del centrosinistra, tocca ora a «Lega e Polo per la libertà di Montegrotto».
«Le tariffe - esordisce il consigliere del Carroccio Aldo Trescato - sono state rincarate senza che il provvedimento sia stato preventivamente discusso dalla competente commissione consiliare».
L'esponente leghista non usa mezzi termini: «Alla mancanza di dialogo si è accompagnata una totale assenza di sensibilità e buona volontà nel ricercare soluzioni che potessero pesare il meno possibile sui cittadini»..
La contestazione di Trescato è radicale: per far quadrare il bilancio, l'amministrazione sampietrina di centrodestra non avrebbe avuto alcuna reale necessità di elevare i canoni dei buoni pasto. L'innalzamento dell'Ici e l'introduzione dell'addizionale Irpef - altre due contestatissime decisioni prese dalla maggioranza - bastavano e avanzavano.
«La manovra economica - sottolinea - ha infatti garantito una maggiore entrata complessiva di 725.000 euro. Non serve nascondersi dietro incomprensibili ragioni di equilibrio finanziario, che poteva essere raggiunto senza procedere all'aumento delle tariffe di refezione»..
Trescato nega poi la veridicità di uno specifico dato reso noto dall'amministrazione per giustificare il ritocco dei costi a carico degli utenti. Vale a dire il rinnovo del contratto alla ditta concessionaria Coges Srl, che prevede un maggiore esborso per il Comune (da 239 milioni di lire nel 2001 a 275 per l'anno in corso).
«E' un'affermazione che contrasta con quanto risulta dalla apposita delibera comunale nella quale sono espressamente previste le stesse condizioni economiche in base alle quali era stato corrisposto il servizio fino alla precedente scadenza. La verità - conclude Trescato - è che l'aumento è stato del tutto ingiustificato, arbitario e vessatorio nei confronti delle famiglie». |