MONTEGROTTO. L'ormai quasi certo trasferimento degli uffici del distretto sanitario dell'Usl 16 al piano superiore del centro commerciale «Alìper» di Abano rischia di creare un «caso» politico fra le amministrazioni delle due città termali. La giunta guidata da Luca Claudio non gradisce infatti questa soluzione, giudicata lesiva degli interessi della popolazione.
Il sindaco cercherà di convincere l'Usl a tornare sui propri passi. «Lo spostamento nel complesso dell'Alìper - esordisce Claudio - costringerà gli utenti di Montegrotto a un tragitto scomodo. Il che provocherà un aumento spropositato del traffico sulla direttrice di corso Terme. Sarebbe meglio che gli uffici fossero ubicati a Montegrotto, in un'area raggiungibile anche dagli aponensi».
Le dichiarazioni di Claudio sono un fulmine a ciel sereno per il direttore generale dell'Usl 16 di Padova, Adriano Cestrone. «La scelta di via Previtali era stata accettata dai Comuni di Montegrotto, Abano e Torreglia mesi fa, quando fu ufficialmente raggiunto un accordo - dice - Ora Montegrotto ci ripensa? Ne prendo atto, ma non posso fare marcia indietro. Siamo a un passo dalla firma dell'accordo davanti al notaio (fra Usl 16 e proprietà del centro commerciale, ndr)». Cestrone non lo dice a chiare lettere, ma il «dietrofront» sampietrino lo lascia sconcertato. Anche perché bisognerebbe ripartire da zero, individuando nella città di Bertha una nuova sede per il distretto.
E come se non bastasse, Claudio accusa i «cugini» aponensi di aver portato avanti una spregiudicata azione di «lobbying», per mantenere il delicato comparto sanitario ad Abano. Era stato proprio il primo cittadino aponense, Giovanni Ponchio, ad annunciare in Consiglio comunale, una settimana fa, l'accordo ormai raggiunto fra Alìper e Usl 16. La polemica, nei prossimi giorni, rischia di raggiungere quindi alte temperature. La giunta di Abano non potrà, infatti, non replicare. Dietro l'angolo si profila l'ennesimo «duello» fra le due città più importanti del bacino euganeo? |