Clamorosa svolta nell'inchiesta sugli scavi di largo Traiano. Ieri mattina i carabinieri della stazione di Abano hanno sgomberato il cantiere invitando gli operai a fare le valigie. Recavano con sè un decreto di sequestro firmato dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Padova Maria D'Arpa. Il magistrato titolare dell'inchiesta ha emesso la misura cautelare per consentire l'espletamento di una perizia. Nei prossimi giorni verrà affidato l'incarico ad un esperto professionista.
In attesa della consulenza il pm D'Arpa ha voluto "cristallizzare" il cantiere, onde evitare profonde modificazioni dello stato dei luoghi oggetto di indagine. È questa la motivazione alla base del provvedimento di sequestro.
Nel registro degli indagati, con l'accusa di crollo colposo di costruzioni, sono state iscritte otto persone: progettisti e direttori dei lavori, committenti e legali rappresentanti dell'impresa costruttrice, coinvolti a vario titolo nella gestione della mega operazione immobiliare di largo Traiano.
L'inchiesta dovrà accertare con precisione le responsabilità delle gravi crepe e delle profonde fessurazioni provocate con tutta probabilità dagli impianti di aspirazione Well Point ad una ventina di villette a schiera di via Appia, via Flaminia, via Claudiana e via Capitolina, oltre che agli appartamenti dell'enorme condominio che si affaccia su via Aureliana. Tecnici, progettisti e costruttori rischiano grosso. Il reato ipotizzato dalla Procura contempla una pena da uno a cinque anni di carcere. Nel caso in cui le abitazioni dovessero crollare la condanna oscillerebbe tra i tre e i dodici anni. Quest'eventualità è stata comunque esclusa dal Comune. L'ingegner Mario Berlanda, il geologo incaricato dall'amministrazione sampietrina di visionare gli edifici lesionati in seguito agli scavi, ha escluso il rischio di cedimenti alle strutture portanti. Secondo l'esperto crepe e fessurazioni, della larghezza di 3-4 centimetri, sarebbero state provocate dall'abbassamento del terreno, dovuto all'aspirazione della falda freatica. Un inconveniente che potrebbe ripetersi in occasione della posa delle fondamenta dell'ultima delle cinque palazzine, in costruzione tra le vie Aureliana e Ottaviana.
Per non correre rischi il Comune ha disposto la riduzione della profondità degli scavi. Il sequestro del cantiere farà inevitabilmente slittare l'avvio dei lavori. A breve i legali delle famiglie danneggiate dovrebbero quantificare il danno. Si annunciano risarcimenti di milioni di euro |